Lo avevamo annunciato che avremmo continuato la nostra inchiesta nell’ambito dei servizi scolastici on line erogati dai plessi scolastici sidicini. Avevamo già visto come il gap tecnologico di alcune zone del nostro territorio si ripercuote in maniera drastica sulla qualità dell’offerta formativa. Se non hai copertura ADSL o 4G sei fuori dai percorsi formativi. In gioco c’è il diritto allo studio. Oggi ci occuperemo principalmente dei servizi erogati dal locale istituto delle scuole dell’obbligo V. Laurenza di Teano. Lo facciamo perchè proprio in questo segmento abbiamo ricevuto le segnalazioni di maggiore criticità. Se da un certo punto di vista sembra procedere abbastanza bene il servizio per le scuole elementari, problemi si segnalano in merito alla scuola secondaria di primo grado ( quella che una volta veniva chiamata scuola media).
” Appare assurdo – ci dicono alcuni genitori- il caos che si sta generando. Ogni professore pare voglia utilizzare una piattaforma di accesso diversa per le lezioni on-line. Questo comporta la registrazione a numerosi siti diversi che utilizzano metodiche diverse. A questo si aggiunge la totale impreparazione dei nostri figli rispetto all’utilizzo di queste tecnologie che probabilmente non sono state mai approfondite nei normali corsi di studio. Capiamo la buona volontà del personale docente, ma manca un riferimento per risolvere i numerosi problemi tecnici riscontrati che nemmeno il personale docente sa come risolvere. ” altro caos la consegna dei dispositivi informatici. Proprio nei giorni scorsi , attraverso il tam tam nei gruppi whatsApp dei genitori girava il modulo di richiesta per richiedere i tablet per accedere ai servizi. I genitori si sono attivati per richiedere informazioni, ma dalla segreteria dell’istituto l’amara risposta: “al momento non ne sappiamo niente.”
Peggio ancora oggi, dove in una nota resa pubblica attraverso il social network Facebook la stessa segreteria dell’istituto comunica :”CAUSA MOTIVI TECNICI LE MAIL INVIATE A CEIC8A100D@ISTRUZIONE.IT DALLE 19:20 DEL 02/05/20 ALLE 9:00 DEL 04/05/20 NON SONO PERVENUTE. DOVRANNO ESSERE REINVIATE SU STESSA MAIL. CI SCUSIAMO PER L’INCONVENIENTE” .
Siamo di fronte ad un vero e proprio problema. A distanza di quasi due mesi dall’interruzione delle lezioni, potrebbero esserci studenti totalmente esclusi dai percorsi formativi perche magari non hanno i supporti informatici e quelli della scuola ancora non sono stati consegnati. Ci si chiede inoltre se basta un comunicato on line per comunicare magari con chi i supporti informatici non li ha.
Abbiamo provato, circa 15 giorni fa, a far recapitare al dirigente scolastico una serie di domande per capire la situazione . Dopo 15 giorni invece, la situazione sembra essere peggiorata e nessuna risposta è giunta alle domande che alleghiamo a questo articolo.
In epoca di coronavirus e con le restrizioni sociali, il primo provvedimento del governo è stato quello relativo alla chiusura delle scuole. In questi giorni ci siamo occupati di alcune problematiche relative ad alcuni gap tecnologici che interessano il nostro territorio e che rendono difficoltoso l’accesso ai nuovi servizi tecnologici messi in campo dalla scuola . Ne parliamo con il dirigente della scuola “V. Laurenza” di Teano, Ing. Michele Di Tommaso.
1) Allora Preside, con la chiusura della scuole, la continuità didattica è garantita dall’accesso, da parte dei docenti e degli studenti , alle piattaforme on-line. Molti lamentano difficoltà addirittura di accesso per problemi relativi al “digital-divide”. La scuola italiana e sidicina era pronta ad una rivoluzione del genere?
2) Molti genitori ci hanno segnalato, soprattutto relativamente alla scuola secondaria di primo grado, la moltitudine di piattaforme scelte dai docenti per le lezioni on-line che hanno causato non pochi problemi con registrazione a numerosi siti? Davvero non si riesce a dettare linee comuni , magari scegliendo un unica piattaforma, per tutte le materie?
3) Avete polso oggi della reale situazione di accesso degli studenti alle lezioni on line? Potrebbe esistere una parte di popolazione scolastica sidicina totalmente tagliata fuori da questo nuovo modo di fare didattica?
4) Cosa dobbiamo aspettarci da questa “nuova scuola”?
Marco Guttoriello