Quando ai nastri di partenza delle scorse elezioni si presentarono come candidato Sindaco tre medici simpaticamente si mormorava in giro che Teano avrebbe avuto la sua cura. Tuttavia, oggi più che di cure, delle quali non ne abbiamo visto neppure l’ombra, dobbiamo registrare nella nostra città il progressivo proliferare di un silente attacco epidemico la cui sintomatologia resta poco chiara. L’epicentro della malattia, meglio nota come dimissionite o, dimissionite acuta nella sua eccezione più virulenta, è Palazzo S. Francesco, i soggetti coinvolti: consiglieri comunali, assessori e tutti quelli che, in qualche modo, hanno gravitato nella galassia della nostra scintillante amministrazione. Il virus killer, ben peggiore di qualunque malattia alterativa della percezione della realtà circostante, di cui qualcuno continua ad essere stabilmente affetto, incide in maniera asintomatica sull’ego, generando un eccesso di amor proprio che spinge il Consigliere a dimettersi dagli incarichi ricevuti pur professando amore eterno per il proprio Sindaco… «ti lascio perché ti amo troppo!». C’è chi si dimette dal proprio gruppo consiliare, spergiurando di volerlo continuare a sostenere; c’è chi indignato da tale cosa, avendo percezione dell’amministrazione e degli amministratori come “proprietà”, sebbene non ne abbia potere e facoltà, caccia i “propri” consiglieri da quella stessa maggioranza che hanno contribuito a formare; oppure chi si dimette dalla Giunta e professando sostegno al proprio governo, di fatto, ne realizza la sfiducia. Un assessore che si dimette, al netto di tutte le giustificazioni del caso, sfiducia la linea politica che sosteneva di avere sposato. Se fossimo in un modo normale – ma non lo siamo – ci sarebbe seriamente da domandarsi cosa sta succedendo. Episodi come quelli citati si stanno riproponendo con una allarmante costanza e non sempre sembrano animati da una logica umana o politica. L’ ALFA, In principio, fu il Consigliere Magellano, poi, ben prima che il gallo cantasse tre volte, seguì, quasi come un evangelico tradimento, la presa di posizione della Consigliera Compagnone. Dopo poco, come fulmine a ciel sereno, si sono aggiunte quelle del fidatissimo Assessore De Fusco e del Presidente del Forum dei Giovani. Per noi gente normale appare evidente che in amministrazione ci sia qualcosa che non va nonostante si voglia esternare un clima pacifico e collaborativo. “Mala tempora currunt”, direbbero i nostrani latinisti … se non fossero dissuasi dai continui spot a tinte trionfalistiche e ottimistiche messi in onda da radio regime. Le dimissioni dell’assessore De Fusco, tuttavia, sono sicuramente quelle che hanno fatte più rumore, in primo luogo perché non sappiamo ancora se siano o meno ritrattabili – il che renderebbe la situazione tragicomica in quanto, per consuetudinaria legge politica, le dimissioni per motivi strettamente “personali” non sono ritrattabili e tantomeno possono essere rifiutate -, in secondo luogo, perché giungono da un soggetto che ha manifestato, sin dal primo insediamento, l’aderenza e la condivisione dei modi e della linea politica scelta ed impostata dal proprio Sindaco. Leggendo l’atto dimissorio, tuttavia, si ha la sensazione che l’ex (forse, usiamo ancora il condizionale) assessore non si sia reso conto fino in fondo dell’azione realizzata. Le dimissioni rappresentano un atto di coraggio e serietà o, piuttosto di furbizia per svincolarsi da un ormai opprimente fardello il cui peso non si è più capace di giustificare a sé stesso ed al mondo esterno? Mentre il fermento continua, si cercano improbabili capri espiatori all’interno della stessa maggioranza – la questione eventualmente legata all’indigeribilità del Vice Sindaco sembra la più classica delle bufale – ed eventuali cure per mettere riparo ad una vicenda che, se continua così, potrebbe rasentare il ridicolo. Una creanza, vi prego, delle cure che eventualmente saprete escogitare, tenetecene indenni… la nostra città ha sperimentato per troppo tempo supposte e siringhe, e sebbene ne sia abituata, ne farebbe volentieri a meno. Altre riflessioni sembrerebbero opportune …To Be Continued…
Carlo Cosma Barra