Così, senza preamboli, senza formalismi inutili, Simon intervista Daniele
Daniele, spiegami secondo te cos’è l’Hip Hop. Cosa vuol dire cantare in rima, come funziona questo tipo di musica.
Quando parli di Hip Hop tanta gente storce il naso, dice che non è vera musica. Io rispondo con le rime di un mio carissimo amico e collega, Giuseppe “MalaCapa MC” Passaretti: “quando mi dirai che il rap non è musica ti dirò che c’hai ragione tu / perché il rap non è musica ma è molto di più”.
È poesia urbana che si condivide, si vive in gruppo. È una fusione atmosferica; il DJ suona un beat, io improvviso le mie rime mentre qualcun altro balla sulla stessa musica. L’Hip Hop vive la comunità, vive nella comunità, è appartenenza. Dovunque io vada, quando mi presento, le prime frasi sono nel mio dialetto, perché chi mi conosce deve sapere da dove vengo.
E vuoi dirmi qualcosa sul tuo nome? Perché “DL Machine”?
DL Machine perché D ed L sono le mie iniziali, e Machine dà un senso di industriale, di produzione continua e costante di rime. E pure perché fa rima con tante parole, una marcia in più per il free-style.
Sei di fatto una realtà musicale nel tuo paese. Sei famoso per la collaborazione con la Festa della Birra.
Ho iniziato con i compleanni, col passaparola. Poi è nata la collaborazione con Stefano $ (nome d’arte di Stefano Esposito), il quale tra l’altro fa anche parte del progetto attuale DL Underground. Stefano mi propose di scrivere un pezzo per la Festa della Birra, ma non è venuta fuori una cosa di cui mi possa ritenere soddisfatto. L’anno successivo Stefano mi ha ricontattato per provarci di nuovo, ed abbiamo avuto più successo. Io lavoro molto sui testi, nelle mie rime lo story-telling (la narrazione, il racconto attraverso le rime stesse) deve essere sensato. L’Hip Hop deve essere letto tra le righe, anzi tra le rime.
La ricercatezza musicale vale un po’ per tutti gli artisti, non ti pare?
Sì, è così. O meglio, lo era. Ormai il rap è stato completamente sdoganato dalla nuova generazione. Ma se non hai il flow, non hai il ritmo giusto per rappare seguendo la musica, non sai né cantare né rimare. Non è che ti compri un microfono, lo attacchi al computer, reciti una filastrocca su due note messe in croce e diventi rapper. La new age attuale non è Hip Hop, prima di oggi dove stavano?
In questi giorni un altro musicista tuo conterraneo, Ivan Q, ha polemizzato molto sulla scena musicale di Teano. Ha detto che non ci sono strutture, non c’è disponibilità, ci sono persone che vi impediscono di suonare anche nei locali.
Ivano ha ragione. Non esistono dei locali adatti, spesso devi suonare per strada. E ti capita che a metà serata arrivino le forze dell’ordine a causa di una segnalazione anonima, ma constatano che è tutto in ordine e vanno via. Intanto hai smesso di suonare per una buona mezz’ora; qualcuno va via perché impaurito, qualcun altro perché infastidito dall’interruzione, e resti alle dieci e mezza di sera col locale vuoto. Ivano ha ragione, io sono con la sua protesta. Prima si polemizzava che il corso non era vivo, era spento: adesso che ci sono bar e locali, si vuole che chiudano presto la sera. Noi musicisti ci mettiamo la faccia se qualcosa va male, tante persone invece si nascondono dietro l’anonimato e le cose te le vengono a dire. Si parla tanto di orgoglio sidicino, ma se io non posso suonare nel mio paese come faccio ad acquisire un minimo di notorietà? Su Facebook, per esempio, mi contattano molti ragazzini teanesi che vogliono suonare, vogliono imparare, che hanno anche un timore reverenziale nei miei confronti e mi fanno tenerezza. Ma se ci sono queste possibilità, se Teano può avere una realtà musicale, perché ci frenate?
Mi hai parlato di Facebook, volevo proprio chiederti del tuo rapporto nei confronti dei social network.
Certo. Prendiamo ad esempio “Al Cielo”. Non l’ho pubblicata su YouTube, che è un canale scontato ed asettico. Ho preferito SoundCloud, sia per un discorso qualitativo che per un riscontro reale con le persone che la ascoltano. Ci puoi leggere dei riferimenti vaghi, ma come ti dicevo bisogna leggere tra le rime. La canzone è dedicata a mio cugino e mio padre, io tendo le mani al cielo per essere vicino a loro. Il mio progetto attuale, DL Underground, punta al panorama nazionale da adesso. Tendiamo le mani al cielo, ma con i piedi per terra, lavorando sulla nostra musica.
https://soundcloud.com/dlmachine-essedj/dl-machine-al-cielo-prod
Simon Pietro Incoronato