Sono passati oltre 30 anni, quando discettando con un Direttore di un Quotidiano della Provincia esprimevamo tutto il nostro dissenso sul modo di “strillare” la notizia in prima pagina. Quel Direttore ci ammutolì affermando che, diversamente, non avrebbe venduto una sola copia. Consapevolmente “manipolava” quotidianamente il lettore. Un incantatore di serpenti. A distanza di 30 anni ed in un delicatissimo momento che investe la sfera emozionale dei lettori, continuiamo a leggere titoli, cosiddetti ad effetto. Un sensazionalismo mediatico senza precedenti: “Pietramelara – Coronavirus, giovane donna stroncata dal virus. Paese in lutto. È la prima vittima Covid19 in paese”; “Piedimonte Matese – Coronavirus, due morti in poche ore”; “Pietravairano – Coronavirus, muore anziana”; “Vairano Patenora – Coronavirus, imprenditore stroncato dal virus”; “Covid Campania – Altri 32 deceduti”. Cominciamo con il premettere che non siamo dei “negazionisti”, anzi, ma allo stesso tempo evidenziamo come la Comunicazione sia tra le prime forme di “manipolazione” esistenti al mondo. Politica, Commercio (influencer), Economia, Scienza, si avvalgono di quel principio per cui “la pubblicità è l’anima del commercio”. E l’Epidemia di Covid 19, non si sottrae a questo principio! Come certa Informazione, grazie ad essa, pare autoalimentarsi toccando le corde emotive più profonde dell’animo umano. Con danni inimmaginabili…. Inoltre, come se ciò non bastasse, ci si mette persino un Vice Ministro, Paolo Sileri: “Lo vogliamo capire che siamo in guerra?”.
Al Ministro risponde immediatamente Massimo Fini: “Se è una guerra, censurate i dati sui morti per covid che terrorizzano la popolazione, dovrebbero valere le leggi di guerra in questo momento, tra cui il diritto alla censura che dovrebbe colpire gli specialisti che sostengono una linea diversa da quella del governo…”. Ed ancora, a supporto della nostra tesi volta ad evidenziare una certa spettacolarizzazione dei dati è il Prof. Massimo Bassetti, il quale dichiara:
“Abbiamo sbagliato anche a contare i morti. Abbiamo contato in modo diverso diverso rispetto al resto d’Europa ….Quando abbiamo cambiato la metodologia di conteggio dei decessi, stiamo drammaticamente decrescendo come letalità.. Ma abbiamo un peccato originale legato a marzo e ad aprile: chiunque arrivasse in ospedale con un tampone positivo, anche se aveva un infarto veniva qualificato come morto per covid“. Più chiaro di così! In effetti, la titolazione di certi articoli, non lascia mai delle alternative sulle vere motivazioni dei decessi, oggi, sembrano morire tutti per Covid 19, non esistono più decessi per infarti, tumori o per altre patologie! Quindi, “Un appello a tutti i colleghi giornalisti, istituzionali e non: diamoci una calmata! Puntiamo alla verità, passando attraverso un opportuno buon senso e distanziandoci quanto più da un sensazionalismo che sfocia nel terrorismo mediatico che procura solo nocumento al popolo, spinto a sua volta all’isteria collettiva Ogni giorno ci viene per così dire consegnato un proclama allarmato e allarmante per quanto riguarda aspetti fondamentali dell’epidemia da Covid -19. Non si tratta soltanto dell’economia, dei dati relativi ai contagiati o ai deceduti e così via….” (Gildo De Stefano). In effetti, a ben riflettere, anche i nostri Dirigenti della Sanità locale e/o Regionale sembrano dover confrontarsi, a torto o a ragione, con il circo mediatico intorno al Covid 19. Così è lo stesso Direttore Generale dell’Asl di Caserta che tuona contro quello che lui definisce: “Solo sciacallaggio dietro le accuse”, rese pubbliche a mezzo stampa da alcuni Sindaci (n.d.r.). In quanto al sensazionalismo, poi, i numeri dell’Asl sono chiari: su 16.395 attuali positivi, i ricoverati sono 220 tra Maddaloni, Caserta e S. Maria C.V. Gli altri, i cosiddetti pauci sintomatici o asintomatici, sono a casa e vanno assistiti a domicilio. I morti sono 7” (19.11.2020). E se si pensa che la popolazione dell’intera Provincia ammonta a circa 1 milione di abitanti……. I conti sono presto fatti.
Concordiamo, perciò, ancora con Massimo Fini: “Non si capisce che senso abbia dare ogni giorno l’elenco dei morti per Covid se non quello di terrorizzare una popolazione già terrorizzata. […] La censura dovrebbe colpire epidemiologi, infettivologi, virologi e altri specialisti, chiamiamoli così, che sostengono una linea diversa da quella del governo o la mettono in dubbio, mandando così in ulteriore confusione i cittadini. In tempo di guerra questo si chiama “disfattismo” e i disfattisti finiscono in gattabuia. […]”.
Pasquale Di Benedetto