Qualche mese fa, di buon mattino, ci siamo recati alla stazione ferroviaria di Teano, per accompagnare un caro amico in partenza. La nostra attenzione finì sul bianco immacolato dei due locali d’attesa. Era chiaro che gli stessi erano da poco stati rinfrescati. L’odore di vernice ancora forte. Il bianco quasi brillante ai primi raggi di luce. Tanta pulizia e tanto candore, ci "offuscarono" la vista e la mente dallo stato di abbandono totale in cui si trovava la stazione ferroviaria di Teano, orfana ormai da tempo di capostazione e biglietteria.
Girammo in lungo ed in largo, con la speranza di trovare indicazioni circa l’orario ferroviario. Ma degli agognati cartelli, nemmeno l’ombra. I due display collocati in alto, ai lati della porta d’accesso ai binari erano spenti. Tutt’intorno, data anche l’ora, il più totale deserto. Introvabili anche le macchinette obliteratrici.
A dire il vero, il senso di tristezza ed abbandono non ci prese più di tanto, dal momento che i locali, erano in fase di ristrutturazione. Sicuramente, commentammo, al termine dei lavori la tanto cara ed amata stazione ritornerà ai fasti di un tempo.
Aimè chi di speranza vive, disperato muore. A distanza di un mese circa, sabato 21 Aprile, sempre di buon mattino eravamo nuovamente alla stazione: uno scempio. Il bianco immacolato delle mura, era ormai solo un ricordo. I locali imbrattati da scritte e disegni insulsi, a tratti volgari. Indice di una maleducazione che dilaga tra quanti frequentano quei luoghi. Maleducati, quanti hanno sfregiato e continueranno a farlo quelle mura. Vili, coloro che tacciono, abbassando lo sguardo quando vedono con i propri occhi che mani incivili deturpano un bene pubblico. Un tempo, la presenza del capostazione e/o del personale della biglietteria sarabbe bastato per incutere timore ai maleintenzionati, che oggi invece perpetuano la loro balorda opera indisturbati. Inutile dire che per le obliteratrici ed orario si consiglia la segnalazione alla trasmissione "Chi l’ha visto".
Il trillo della campanella, fortunatamente, ci svegliò da quel torpore e, così imboccammo il sottopassaggio, in direzione del secondo binario. Aimè lo sguardo cadde inesorabilemnte su quelli che un tempo erano il terzo ed il quarto binario. Un’immagine malinconica, triste; come si evince dalla foto, che si commenta da sola. Erba alta dappertutto e, ciliegina sulla torta, quel binario dismesso. Una buona parte delle rotaie divelte dalle traversine, che ormai nude accolgono solo bulloni e piastrine raccolti in mucchietti. Un triste destino. Che squallore !!!
Ebbene, dopo le dimenticanze della Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici e Storico Artistici ed Etnoantropologici delle Province di Caserta e Benevento che ultimamente hanno ignorato i nostri antichi e bei monumenti (articoli pubblicati il 18 e 19 us: La settimana della cultura si è dimenticata ancora una volta della nostra città , e Dimenticanze Sidicine), a rimarcare ancor più lo stato di abbandono di TEANO da parte di tutto e tutti, quel tronco di binario ormai morto, a nostro avviso, simbolo dei fasti che furono e che mai più saranno. Un binario morto, che non prosegue più, in una situazione di stallo senza sbocchi.
Tutti siamo artefici del proprio destino. Ognuno è allo stesso tempo vittima e carnefice di se stesso. Chiunque è libero di sbagliare…….ma immediatamente un attimo dopo è giusto che si prenda le proprie responsabilità.
Luciano Passariello