Il 2020 è iniziato alla grande: si sono creati i presupposti per la Terza Guerra Mondiale, gli agenti atmosferici si sono scatenati sull’intero pianeta (vedasi soprattutto gli incendi che hanno messo in ginocchio l’Australia) e … dalla Cina è partito un nuovo virus (nato a dicembre ma “diventato famoso” a gennaio). Cosa è vero e cosa non lo è sul Corona Virus? Purtroppo non possiamo comunicare notizie certe, visto il serrato controllo del regime Comunista sui mezzi di comunicazione per cui si sa solo quello che il Governo Cinese vuole dire. Ma, grazie al supporto del sito del Ministero della Salute, possiamo riportare alcune informazioni, a nostro avviso utili. I coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS). Quello passato alla ribalta delle cronache odierne e che ha preso il nome di 2019-nCoV appartiene alla stessa famiglia di virus della Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS) ma non è lo stesso virus, dunque si esclude la teoria complottista del virus creato in Laboratorio per dimezzare la popolazione. Come altre malattie respiratorie, l’infezione da nuovo coronavirus può causare sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, oppure sintomi più severi quali polmonite e difficoltà respiratorie. Raramente può essere fatale. Le persone più suscettibili alle forme gravi sono gli anziani e quelle con malattie pre-esistenti, quali diabete e malattie cardiache. Dunque, è vero che sono morte oltre 500 persone, ma non dobbiamo dimenticare in quali condizioni vivono i cinesi, dove non c’è un ceto medio, ma si passa dall’eccessiva ricchezza all’eccessiva povertà. Il nuovo coronavirus può essere trasmesso da persona a persona, generalmente dopo un contatto stretto con un caso infetto, ma non vuol dire che tutti i cinesi siano portatori del virus. Ci sono le seconde generazioni, per esempio, che la Cina l’hanno vista solo al tg o in qualche link sui social, dunque non è che, perché sono cinesi, hanno il virus nel Dna. O ci sono coloro che non tornano a casa da anni, visti i costi dei biglietti aerei. Indagini dettagliate hanno scoperto che, in Cina nel 2002,il SARS-CoV è stato trasmesso dagli zibetti agli esseri umani e, in Arabia Saudita nel 2012,il MERS-CoV dai dromedari agli esseri umani. Numerosi coronavirus noti circolano in animali che non hanno ancora infettato esseri umani. Man mano che la sorveglianza migliora in tutto il mondo, è probabile che vengano identificati più coronavirus. E’ vero che i cinesi mangiano di tutto ma … quale è la differenza tra un cane e un maiale? Tra un’anguilla e un serpente? A livello umano, credetemi, nessuna. Perché sono tutti figli di Dio che meritano rispetto. La fonte animale del nuovo coronavirus non è stata ancora identificata, molti hanno pensato a pipistrelli o a serpenti ma la scienza non ne è ancora certa. Il periodo di incubazione rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici. Si stima attualmente che vari fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni. Tutte queste informazioni potrebbero/dovrebbero aiutarci a RESTARE UMANI. Si sono verificati atti di vandalismo, di boicottaggio, di offesa verso un popolo nobile, composto da lavoratori instancabili e uomini pacifici. C’è addirittura chi non va più nei loro negozi o nei loro ristoranti pensando di contrarre il virus attraverso i loro prodotti, chi li evita per strada, chi li offende. Qualche caso, seppur isolato, si è verificato anche a Teano, con commenti, più o meno rilevanti, contro i cinesi e le loro attività commerciali. Tra i tanti appelli alla solidarietà, citiamo quello di Hu Lanbo, direttrice dell’edizione italiana di China Newsweek, periodico dell’agenzia di stampa statale China News, che urla “basta alla diffusione di fake news da parte dei media”. “Ogni volta che l’Italia ha subìto danni causati dai terremoti, i cinesi sono sempre accorsi in suo aiuto inviando offerte di denaro e manifestando solidarietà. È questo il tipo di calore con cui si devono confortare le vittime di un disastro. Perciò vi prego, non umiliate la mia patria in questo momento di difficoltà, dimostrate al mio popolo umanità e comprensione.” “In Italia vivono 300.000 cinesi, così come decine di migliaia di italiani studiano, lavorano e si sono stabiliti in Cina. Gli immigrati cinesi di seconda o terza generazione sono nati qui. Vi prego di non discriminare indistintamente tutti i cinesi, soprattutto se si tratta di bambini. Sono comportamenti molto pericolosi, capaci di procurare alla società danni inestimabili” A pochi giorni dalla commemorazione dalla Shoa, viviamo un altro, l’ennesimo caso di discriminazione. Siamo tutti bravi a fare i poser sui social. Ma nella vita reale dimentichiamo troppo spesso le basi dell’umanità. Forza Cina, torna a splendere. Wuhan, Jiayou!
Marco Guttoriello