Carmen Autieri narrera’ il 7 di questo mese ventoso dei Longobardi di Teano e circondario. Traccera’ con perizia e le vita’ di stile le loro vicende guerriere e quelle artistiche, qualcuna ancora visibile nella cripta di San Paride. Mi riferisco al Giona e l a balena, Al Leone ruggente in posa aggressiva e plastica mente incisiva, ai vari elementi architettonici e decorativi su calcare sempre utilizzati nelle varie chiese di fondazione Longobarda di cui pullulava il gastaldato, poi Contea.Poco si è scritto sui Longobardi di Teano, qualche goccia di pioggia barbarica e poi più niente. Il conte Cattaneo scrisse due libercoli di grande valore su landulfo suessulano. Si proponeva di scrivere una dettagliata storia dei Longobardi di Teano il professor Giuseppe Raiola come seguito al suo indimenticato Teanum sidicinum, poi si trasferì all’altro mondo inopinatamente colpito da malattia contratta in guerra e di Longobardi non si parlo più se non di passaggio. Il conte Cattaneo invece cesso’ di scrivere del tutto mentre si dedicava con passione e devozione alle sue sterminate proprietà che ispezionava quasi giornalmente e spesso vi cenava e vi dormiva pure fraternizzando amabilmente con i suoi mezzadri e campari.Carmen invece ha scritto delle cose pregevoli e si propone di scriverne ancora per la nostra limitata conoscenza dell’argomento, per la nostra gioia. A lei diciamo Grazie e glielo diciamo come se se le porgessino un bouquet di fiori profumati di storia naturalmente longobarda.
Giulio De Monaco