Fare un quadro riassuntivo, magari colorato, del Goebbels dell’amministrazione D’Andrea è assai complicato. Ex vice sindaco, ex assessore, ex addetto alla segreteria dell’europarlamentare Pina Picerno, stabilmente, non per volere altrui, consigliere di maggioranza (se dipendesse dagli “amici” politici sarebbe dedito alla cultura del pomodoro in quel di Casafredda), nonché ex direttore de Il Messaggio Teano. Alessandro Pinelli, per gli amici Sandro (con la “U” finale – se dovessimo utilizzare l’intercalare natia), insomma, è un uomo che vive a tutto tondo la propria dimensione di “ex” facendolo, a detta di alcuni, addirittura meglio di quando ha rivestito qualunque carica. A Sandro, è inutile negarlo, nonostante tutto, mi lega una amicizia ultradecennale contraddistinta, spesso, da astratte unità di vedute e concrete posizioni politiche contrapposte. Parlando in termini calcistici Pinelli è il “fantasista” dell’amministrazione, con quel fare ciondolante, a tratti indolente, le gambe curve ed il baricentro basso che salvo le evidenti differenze di stazza ricordano Maradona. L’asserito fuoriclasse (a sentir lui) capace di risolvere con un colpo di genio la partita, ma difficilmente collocabile perché anarchico (ed il nostro Sandro lo è davvero) nello scacchiere tattico della propria squadra. Pinelli, insomma, e lo dicono i fatti recenti, costituisce la croce (tanto) e la delizia (poco) dell’amministrazione D’Andrea, il magnete contro magnete capace di creare una forza diretta e contraria anche all’interno della propria cordata. Qualcuno, infatti, mormora sia proprio lui il casus belli dei continui malumori in maggioranza. In ogni caso, ancora oggi, la città è in credito delle motivazioni circa le sue dimissioni. Sandro, infatti, è stato capace, non si sa se per viltà o per coraggio, di dimettersi da tutto: si è dimesso da Vice Sindaco, si è dimesso da assessore al personale ed ai tributi, si è dimesso da assessore tappabuchi e a gettone, forse, se avesse saputo giocarci, si sarebbe dimesso anche dal circolo del cricket… ma tant’è! Oggi vive la propria carica di consigliere come un ectoplasma, aggirandosi nervosamente tra le rovinose stanze della casa comunale di Teano, facendo meravigliosamente bene quello che ha fatto negli ultimi tempi: niente!
Ci sono persone che sono state considerate coraggiose perché avevano troppa paura di scappare… Sandro sicuramente è uno di questi: un coraggioso per paura insomma, ma al contempo dignitoso nella responsabilità che, per paradosso (a sentire i suoi detrattori), gli è stata assegnata. Qualcuno riterrà che il quadro che emerge del Naif di Casafredda (così era solito chiamarlo il nostro compianto Direttore Guttoriello) è ingeneroso. Forse lo è, ce ne rendiamo conto! Ci fa piacere pensare a lui, però, come ad un vaso di bronzo (come la faccia che a tratti ha dimostrato di avere) che vive male con tanti vasi di coccio. E dunque, delle due l’una, o va via o, diventa di coccio anche lui… altra misura non esiste.
Con l’amicizia di sempre.
To be continued
Carlo Cosma Barra