Le ferie sono finite e dopo esserci goduti il meritato relax, ci prepariamo ad affrontare una nuova stagione pieni di energia e di buoni propositi. C’è chi è stato al mare, chi in montagna, chi ha viaggiato all’estero e chi è rimasto a casa, limitandosi a qualche escursione nei weekend. La stragrande maggioranza delle persone che praticano sport ha approfittato del periodo estivo, e del fatto che molte strutture dove si fa sport sono chiuse nel mese di agosto, per prendersi una pausa dall’allenamento. Alcuni sportivi si sono invece dedicati alle più disparate attività fisiche, privilegiando magari quelle svolte all’aperto, sicuramente più stimolanti in questa stagione. A prescindere dal fatto che si sia optato o meno per un fermo totale, piuttosto che per un’attività sportiva diversa da quella praticata di solito, buona parte di noi ha colto l’occasione delle ferie per lasciarsi un po’ andare dal punto di vista alimentare. Qualcuno ha letteralmente chiuso la dieta nel cassetto, per dimenticarsene completamente fino a settembre, altri si sono invece limitati a concedersi qualche abbondante cena, qualche gelato e qualche “drink” nelle occasioni mondane. Comunque sia andata ci ritroviamo ora in piedi davanti allo specchio a scrutare ogni centimetro del nostro corpo, osservando e valutando i devastanti effetti del relax estivo. Abbiamo smaltito lo stress della stagione lavorativa precedente e ci sentiamo più carichi, ma assieme alla nostra mente si è rilassato anche il nostro fisico, notiamo quel fastidioso accumulo di grasso sottocutaneo nei punti critici, e i muscoli hanno perso forma e tono. A questo punto scorgiamo un’unica soluzione, tiriamo fuori la dieta dal cassetto e prepariamo il borsone per andare in piscina, palestra o qualsiasi attività sportiva che ci faccia ritornare in forma nel più breve tempo possibile. Ci rendiamo però conto di come, in seguito al periodo di inattività, tanto la nostra capacità aerobica quanto la forza siano diminuite. Non possiamo perciò pretendere di essere in grado di affrontare da subito un programma di allenamento eccessivamente intenso, al pari di quello a cui eravamo soliti attenerci prima dell’estate. Per tale ragione è opportuno riprendere in modo graduale, incrementando progressivamente il carico di lavoro nell’arco di alcune settimane. A settembre le palestre iniziano a pubblicizzare i loro corsi e le loro offerte tra le quali la formula “open”, quindi un vero affare: si possono fare decine di attività con un solo mensile, il problema è che molti non hanno il tempo e la condizione fisica per svolgerle tutte. Inoltre molte delle attività, come è normale che sia, hanno obiettivi e percorsi diversi. Così succede spesso che molti degli iscritti non arriveranno a completare il primo trimestre. Tutto questo avviene per una frenesia e una corsa esasperata, per la scelta dell’ultimo corso o palestra alla moda da seguire, senza pensare agli obiettivi da raggiungere. Il messaggio che mi sento di dare a tutti è che la scelta dell’attività fisica da svolgere va ben ponderata in relazione a obiettivi (benessere o agonismo) – condizione fisica – impegni di famiglia – impegni di studio e lavoro – tempo a disposizione. Il tutto al fine di garantire una frequenza costante che vi possa ricompensare con i risultati prefissati. La differenza, infatti viene fatta dalla costanza e dalla qualità dell’allenamento svolto. Naturalmente non voglio paragonare i risultati che si ottengono da un allenamento con frequenza giornaliera a quelli che si ottengono con allenamenti bisettimanali, voglio solo sottolineare, che ogni caso va studiato con attenzione e gestito da un professionista del settore che possa strutturare un piano mirato d’allenamento. Inutile voler fare due – tre attività contemporaneamente, se si ha poco tempo a disposizione, poiché si corre il rischio di creare confusione e di non portare a termine nulla. Meglio allenarsi due volte a settimana, ma in maniera programmata e costante.
Mario Parente