Teano– “ E’ bene precisare che la candidatura alle prossime regionali non mi è stata negata ma è il risultato di un ragionamento prima politico e poi di valutazioni personali che mi hanno indotto a fare scelte che possono apparire come un ripiegamento o un declassamento che in realtà non c’è stato”. Questo è lo sfogo di Raffaele Picierno, sindaco di Teano di ultimo mandato, che è spesso citato, a torto o a ragione, in ogni ragionamento che si tenta di fare in prospettiva elezioni regionali, in mancanza di notizie ufficiali da parte degli organi centrali del partito.
Si costruiscono teoremi che alcune volte coincidono con la realtà, altre volte no, ma c’è anche da dire che, chi qualche settimana fa già anticipava la rinuncia o la non candidatura di Picierno alle regionali, aveva visto giusto.
Approfondendo bene il ragionamento fatto da Picierno, il calcolo che può venirne fuori alle regionali è che, pur disponendo di una quota riservata all’area Franceschini, è stato preferito assegnarla all’assessore provinciale all’ecologia ed ambiente Lucia Esposito di S.Nicola
Si è ripetuto, ma con modalità diverse, ciò che era accaduto in occasione delle politiche nazionali che videro poi la candidatura della nipote Pina Picierno come capolista a Campania 2. Anche in quel caso a Picierno era stato assegnato il 13mo posto nella lista e giustamente, egli la ritenne una posizione troppo defilata, con scarse o nulle possibilità di essere eletto. Previsione azzeccata.
“Per questo motivo la mia eventuale candidatura alle provinciali – continua Picierno – non è un declassamento ma il risultato di un ragionamento che, se permettete, deve fare chiunque affronti, ad una certa età e con un buon curriculum politico, un agone elettorale e che voglia ridurre al minimo le possibilità di non essere eletto”. Il ragionamento non fa una grinza.
Dunque si punta alle provinciali, che non è il massimo ma, è forse l’unica opportunità seria per non perdere una elezione che gli consente di restare ancora in piena attività, anche quando sarà scaduto il suo mandato sindacale. Non è il massimo, considerato il vento favorevole al centrodestra, rafforzato dall’exploit del dimissionario De Franciscis che, a metà legislatura, si è votato alla Madonna di Lourdes, un po’ per fare del bene ed un po’ forse per proteggere se stesso da voci non tranquillizzanti provenienti dal Palazzo di S.Maria C.V. Non è il massimo perché in caso di elezione quale consigliere provinciale, se non vince il centrosinistra, non può neanche puntare ad un assessorato.
Come si comporteranno gli amici della maggioranza consiliare? Intanto questa notizia mette un freno alle ambizioni di candidatura della Pentella, di Magellano, di Zarone e di Palmiero e di qualche altro esponente del PD o frequentatore di questo partito. Sblocca invece la posizione di Flavio Toscano e Gianpaolo D’Aiello perché, sempre secondo le loro affermazioni, trattandosi di una maggioranza civica, chi non è schierato con il partito del sindaco, in teoria è libero di muoversi come vuole. Salvo poi, ad elezione ultimata, se Picierno non dovesse riuscire o comunque non ottenere una buona affermazione, fargliela pagare, politicamente ed amministrativamente, si intende.
Si cominciano a definire gli scenari, anche se molti tasselli mancano ed anche determinanti, certo che la candidatura di Picierno alle provinciali almeno una cosa dovrebbe suggerire alle altre numerose ipotesi di candidatura in pectore, e cioè che un’unica candidatura alternativa potrebbe avere qualche possibilità di successo, due sarebbero già troppe.
Figueras