La generosità è stato sempre un valore apprezzato da tutte le civiltà e da tutte le religioni. Donare a chi ha bisogno è forse una delle più intime gratificazioni per l’animo umano.
E’ pur vero che della generosità si erano perse da tempo le tracce ed anche quando l’opulenza reale o fittizia regnava si assisteva a forme di generosità più dettate dalla ostentazione ovvero dalla ricerca di visibilità positiva.
Oggi il mondo sta andando in altra direzione, c’è in giro più egoismo e difficilmente siamo pronti a capire le esigenze degli altri o a fare un piccolo sforzo per donare, un segnale di solidarietà.
Non intendiamo generalizzare ci sembra ovvio ma vogliamo introdurre un episodio che ci ha colpiti e di cui vorremmo che se ne parlasse nei giusti termini. Laura Faella titolare del negozio “Peccati di gola” di generi alimentari, dolciumi e prelibatezze varie in piena Piazza della Vittoria, questa sera, dopo aver chiuso il proprio negozio, ha lasciato fuori dalla porta un cesto con delle panelle di pane ed un cartone contenente questa scritta: “LASCERO’ TUTTE LE SERE DEL PANE QUANDO AVANZERA’, IN QUESTO CESTO PER CHI HA BISOGNO. PENSO SIA UN BEL GESTO. LASCIATEMI ALMENO IL CESTO”.
Naturalmente l’invito è per chi ha bisogno meglio ancora per chi ha fame quindi non dovrebbe essere interessato anche al cesto, anche perché altrimenti domani sera Laura non avrà più dove metterlo il pane.
Come vogliamo definirlo, solo un bel geto o un segnale per tante altre attività dove è possibile che si generino avanzi che altrimenti andrebbero perduti ed invece possono essere messi a disposizione di chi ne ha realmente bisogno?
Spesso chi ha bisogno, ed in questi ultimi tempi i bisognosi sono sempre di più, hanno una loro dignità che si manifesta con la discrezione e la riservatezza. Prendiamo spunto da questo gesto, non facciamo come spesso siamo abituati a fare, congetture sul perché o percome. E’ solo un gesto di generosità, piccolo o grande non importa, importa invece che qualcuno ha deciso di donare un bene che altrimenti andrebbe distrutto mentre da qualche parte c’è qualcuno che con quel bene può continuare a vivere anzi sopravvivere.
Teano è anche questo!
Rosa Chirico