Teano è il secondo Comune per estensione territoriale (88,68 kmq) nella Provincia di Caserta, nel 2010 la popolazione risulta essere pari a 12.599 abitanti con un’età media di 42,2 anni. Le persone con età superiore ai 64 anni rappresentano il 20,1% (2.528 abitanti) della popolazione, l’Indice di Vecchiaia (rapporto tra la popolazione anziana e quella più giovane) è pari al 142% . Tutti i dati riportati hanno un andamento crescente dal 2007 al 2010. L’età è il principale deterrente del benessere psico-fisico della persona e dopo i 65 anni, progressivamente all’aumentare dell’età, aumenta il rischio di malattia, di disabilità con conseguente perdita dell’autonomia e isolamento sociale. Se da un lato l’invecchiamento della popolazione testimonia il miglioramento delle condizioni di vita della nostra società, dall’altro pone precise urgenze nella gestione del sistema sociale. Il fenomeno anziani deve essere letto in termini positivi, la società moderna ha la possibilità di “utilizzare” le persone per più tempo così come queste possono arrecare alla società un apporto per un tempo più lungo.
Nell’immaginario collettivo diventare anziano significa il più delle volte, andare incontro ad una fase della vita connotata da eventi negativi. L’anziano viene percepito come una persona lenta, inutile e dall’intelligenza appannata. Nel passato si nutriva grande rispetto per loro. E ora? Se ci soffermiamo ad analizzare la situazione al giorno d’oggi, constatiamo che presso alcuni popoli la vecchiaia è ancora valorizzata e rispettata. In particolare, nelle antiche civiltà, del tutto diverse da quelle occidentali odierne, gli anziani erano considerati fonti di straordinaria saggezza sostituendo la propria attività produttiva con la trasmissione di esperienza, dimostrandosi ancora utile, come punto di riferimento. A loro e alla loro esperienza veniva affidato il compito di guidare i giovani attraverso i pericoli del mondo. Erano apprezzati, valorizzati, rispettati.
Nella nostra civiltà occidentale,invece, tutto ciò viene meno a causa di una mentalità che pone al primo posto l’utilità immediata e la produttività dell’uomo. Per questo motivo la cosiddetta terza età è spesso svalutata e gli anziani stessi sono indotti a domandarsi se la loro esistenza sia ancora utile a qualcosa. E se ieri gli ideali erano: coscienza, altruismo, solidarietà, comprensione, tali ideali sono stati sostituiti dai miti di oggi: giovanilismo, produttivismo, consumismo, denaro, potere, confort.
Purtroppo l’anziano oggi è messo in una situazione scomoda, e di non facile soluzione. In una prospettiva sociale è necessario chiedersi: l’anziano che cosa vuole essere, che cosa vuole fare, chi è? È la persona che legge il giornale la mattina e passa il pomeriggio dal medico per una prescrizione di farmaci – attento a tutti i suoi problemi fisici che pensa il medico risolva – o è una persona che vuole essere ancora attiva nella società? Questo è il grande problema che anche l’anziano deve risolvere. Ma anche la società deve riconoscere il ruolo della persona anziana, a prescindere dagli stereotipi attuali. Allora cosa dovrebbe fare la società? Rivalutare l’immagine sociale della vecchiaia e predisporre interventi a sostegno della vecchiaia. Su questa scia ed in linea con la "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" (328/2000, Art. 1 comma 5 “Alla gestione e all’offerta dei servizi provvedono soggetti pubblici nonché, in qualità di soggetti attivi nella progettazione e nella realizzazione concertata degli interventi, organismi non lucrativi di utilità sociale, organismi della cooperazione, organizzazioni di volontariato, associazioni ed enti di promozione sociale, fondazioni, enti di patronato e altri soggetti privati.
Il sistema integrato di interventi e servizi sociali ha tra gli scopi anche la promozione della solidarietà sociale, con la valorizzazione delle iniziative delle persone, dei nuclei familiari, delle forme di auto-aiuto e di reciprocità e della solidarietà organizzata”), l’Associazione Culturale “Il Temp(i)o delle idee” in collaborazione con il Segretariato Sociale ed il Consorzio “Nestore” ha programmato una cena di beneficenza per il 16 Dicembre alle ore 20.30 presso il ristorante “La Collinetta” a sostegno dell’anziano, i cui fondi verranno utilizzati per favorire momenti di aggregazione, interazione ed integrazione socio-culturale attraverso l’organizzazione di una gita presso la città di Putignano nel periodo in cui si svolgerà il carnevale.
Con questo progetto si intende promuovere l’integrazione dell’anziano nella comunità di appartenenza e la ricostruzione dei “legami” con il mondo esterno, riducendo così il senso di solitudine dell’anziano aumentando la partecipazione ad attività ricreative e di socializzazione che contribuiscono al miglioramento del benessere psico-fisico della persona. Essi sono custodi della memoria collettiva, sono le nostre testimonianze e perciò interpreti di ideali e di valori comuni che reggono e guidano la convivenza sociale. Escluderli è come rifiutare il passato in cui affondano le radici del presente in nome di una modernità senza memoria. Non lasciamo che la vecchiaia diventi un’agonia, occorre quindi convincersi che è proprio di una civiltà pienamente umana rispettare e amare gli anziani e fare in modo tale che si sentano parte viva della società moderna, perché è anche grazie a loro che oggi siamo qui a parlare.
Associazione Culturale “Il Temp(i)o delle Idee”