Ogni giorno ormai non si fa altro che parlare di Coronavirus, dimenticando o mettendo in secondo piano tutto il resto dei problemi che affliggono l’umanità.
Tra questi problemi, direi che ce n’è uno che nei social è passato inosservato: il ritorno delle zanzare.
Siamo a novembre ormai e dopo un periodo di breve assenza, sono ritornate più affamate e crudeli di questa estate, anche più dolorose e resistenti.
E sono ritornate le notti insonni (come se non ce ne procurassero già abbastanza i vari Dpcm e l’andamento dell’economia) con le ciabatte in mano a caccia dei famelici insetti produttori di quel ronzio malefico.
Ma abbiamo però una buona notizia: secondo il Ministero della Salute sia la zanzara tigre (Aedes albopictus) che la zanzara comune (Culex pipiens) non sono in grado di trasmettere il virus responsabile della Covid-19. Al loro interno, infatti, il Sars-Cov-2 “non è in grado di replicarsi” e quindi, anche qualora dovessero pungere una persona contagiata, non potrebbero inocularlo. La ricerca, condotta da virologi ed entomologi dell’ISS in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, ha mostrato che il Sars-Cov-2, una volta penetrato all’interno della zanzara attraverso un pasto di sangue infetto, non è in grado di replicarsi e quindi non può essere successivamente inoculato dalla zanzara attraverso una puntura.
Dunque, state tranquilli, lo dice il Ministero della salute (fonte: http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4938)
Maria Flora Grossi