Gli effetti dell’attuale crisi economica sono, purtroppo, sempre più drammatici e si stanno propagando man mano, fino a condizionare l’esistenza di chiunque.
E’ evidente che vi sono delle categorie più colpite o colpite più duramente così come è vero che oggi neanche più chi è ricco o ha il “posto sicuro” può ritenersi del tutto sereno: la crisi minaccia chiunque e, se la fame è il peggiore dei mali, l’impoverimento, di chi è abituato al benessere se non al lusso, non è cosa da poco.
Tralasciamo ora per un attimo ciò che fa, non fa, potrebbe o dovrebbe fare la politica per questo e chiediamoci invece che cosa può fare adesso un cittadino o una comunità, per conto proprio, per difendersi.
La risposta è abbastanza banale, una regola antica ma sempre valida, semplice in via teorica ma più complessa in concreto: il paese potrebbe, quantomeno, aiutare se stesso se tutti i cittadini sidicini cercassero di spendere i propri soldi a Teano.
Il punto è proprio cercare, porsi il problema, almeno tentare di soddisfare le proprie esigenze per acquisti e servizi tra queste mura, a vantaggio della propria gente ma anche per se stessi. Per se stessi perché non ha solo una valenza di solidarietà ma anche e soprattutto strategica in generale per l’economia, la qualità dell’offerta ed il benessere generale. Se il negoziante, l’azienda, l’impresa o il professionista locale guadagna di più, spende a sua volta di più, può assumere, essere più competitivo ed offrire più scelta e maggiore qualità nei servizi; se i servizi e l’offerta migliorano, si avrà meno bisogno di spendere tempo e denari per andare ad acquistare chissà dove, e, via via, tutta una serie di vantaggi che non stiamo qui ad elencare.
Certo è utopistico immaginare che nessuno più spenda un soldo fuori, ma effettivamente, se tutti si ponessero almeno il problema ed orientassero soltanto una parte in più delle loro spese a Teano, sarebbe già un grande passo in avanti.
Il dato di fatto è che purtroppo, ormai da decenni, Teano non è affatto una meta commerciale per il circondario, non ha la fortuna di Vairano Scalo che è attraversata da trafficatissime arterie e, dulcis in fundo, gran parte dei teanesi spende altrove.
E’ vero che nei grandi centri commerciali spesso si trova convenienza, ma quanto si deve spendere per risparmiare sulla spesa, se già per raggiungere il Sidicinum oggi costa almeno 2 euro con la vettura più economica? Per non parlare di quanto si spende, ad esempio, per raggiungere il Campania, a circa 40 km e quindi difficilmente raggiungibile con meno di 20 euro tra carburante ed autostrada.
Forse si può ammettere che a Teano c’è poca scelta, ma si deve anche ammettere che è diffuso un forte pregiudizio per il quale si è convinti che a Teano è tutto più caro e che non si trova quasi niente, mentre tante persone nemmeno sanno quello che è possibile acquistare a Teano, in tanti negozi non sono mai nemmeno entrati per quanto è radicata l’abitudine di cercare comunque altrove la merce da acquistare.
Allora perché gli stessi teanesi contribuiscono così poco alla propria economia? L’abbiamo chiesto al Presidente Angelo Sirignano dell’ASCOMART, l’associazione teanese dei commercianti, il quale, con sincerità e spirito autocritico ha dichiarato: “dobbiamo ammettere che attualmente, purtroppo, il commercio a Teano sta attraversando una fase di apatia, è statico perché manca lo spirito di rinnovamento e quindi il nostro mercato non va di pari passo con quanto è offerto ai consumatori oltre i nostri confini. L’attrattiva per il consumatore non sta solo nel prezzo e quindi gli aspetti fondamentali sono altri: i rapporti con la clientela e quindi la fidelizzazione, la cortesia e l’immagine. L’immagine vuol dire accoglienza ma anche estetica e rinnovamento continuo negli ambienti, ordine e tanti accorgimenti che danno il senso dell’attenzione e della cura, così come ha un certo effetto la presentazione e la conoscenza dei prodotti proposti. Tutti questi fattori, naturalmente, richiedono una certa attenzione ed anche dei costi, ma sono necessari e vengono sempre premiati da buoni risultati. L’ASCOMART però sta dando una svolta a questa situazione di stasi, si sta attivando proprio per la sensibilizzazione a queste tematiche che, tra l’altro, si incardinano nel grande progetto del Consorzio per il Centro Commerciale Naturale, una realtà che stiamo cercando di rendere operativa prima possibile e che costituisce una concreta speranza per il progresso della città”.
Quindi, se le parole del Presidente Angelo Sirignano possono valere come invito per gli esercenti a dare il giusto tocco di innovazione alle rispettive attività, queste righe del nostro giornale possono valere come invito alla cittadinanza a dare almeno più considerazione e qualche possibilità in più al mercato locale. Inoltre, a breve, sul portale internet de “Il Messaggio”, partirà un sondaggio mirato al tema, che sarà certamente utile ad avere un quadro più chiaro sulle specifiche esigenze dei consumatori teanesi.
Tutto questo di certo non risolverà la crisi ma la comunità teanese, che ha sempre mostrato un grande senso di solidarietà, non può più restare impassibile al calarsi definitivo dell’ennesima saracinesca.
Gerardo Zarone