Al Sindaco di Teano Dr. Alfredo D’Andrea
Pur consci della solitudine in cui si è trovato il Primo cittadino nell’ affrontare la crisi pandemica che ha colpito anche la nostra comunità e dando atto dell’inopportuno ed irresponsabile atteggiamento tenuto da alcuni membri della stessa maggioranza, la sezione cittadina di Fratelli d’Italia, M.llo Giuseppe Napoletano non può però omettere di esprimere il proprio dissenso sulla gestione delle misure economiche straordinarie finalizzate a proteggere i concittadini più esposti a causa della pandemia. Pertanto in un’ottica che è a tutti gli effetti di fattiva collaborazione, in quanto indirizzata a perseguire l’interesse generale delle fasce più deboli della nostra comunità, riteniamo doveroso segnalare al Sindaco come sia stata discutibile la scelta fatta tra buoni spesa e beni di prima necessità. Infatti, a nostro sommesso parere, non si è tenuto conto delle reali esigenze delle famiglie, di bisogni specifici come quelli riconducibili alle intolleranze alimentari di celiaci o diabetici o di qualsiasi altro impellente bisogno, fornendo ad alcuni merce non utile o in eccesso rispetto ai bisogni. In questo contesto, insomma, ci si è arrogati la presunzione di decidere per gli altri senza tenere in considerazione il buon senso che, prima di ogni cosa, dovrebbe dirigere la mano di chi amministra. Si sa che nella fretta si possono commettere errori ma, coinvolgere anche una cooperativa per acquistare beni da altri negozi inevitabilmente non fa aumentare il prezzo dei prodotti? Quanto poi, al “problema di anticipazione delle fatture”, se i fondi statali, così come da Lei sostenuto a più riprese, sono stati accreditati al nostro Ente, ci sembra che nessuna norma specifica impone di aspettare 60 giorni per pagare e a provvedere in tempi rapidi certo non si commetterebbe alcun reato, specie in questi tempi di necessità impellenti. Ma anche se così non fosse chi Le ha detto che i commercianti non hanno linee di credito per farsi anticipare le fatture? Ancora più discutibile sono le condizioni igienico sanitarie di alcuni alimenti presenti nei pacchi distribuiti, tanto che alcuni di essi, precedentemente confezionati sotto vuoto, all’atto della distribuzione alle famiglie, si presentavano come aperti e tagliati in porzioni (salumi e formaggi) senza avere osservato, almeno all’apparenza, alcuna regola idonea a preservarli da contaminazioni. Il rispetto di semplici regole e, ahi noi, ancora, il buon senso avrebbero maggiormente tutelato i nostri concittadini già provati da questa incresciosa situazione. Ci appare, a questo punto, alla luce di quanto accaduto, opportuno chiederLe se chi ha eseguito tali operazioni aveva la necessaria certificazione per farlo o, se sia stata rispettata la privacy delle persone. Ci sia consentito ricordare che siamo in questa fase non per nostra volontà e che lo Stato ha previsto delle modalità di aiuto. La esortiamo pertanto per il futuro ad azionare quella che più rispetta la DIGNITA’ dei cittadini, valore fondamentale costituzionalmente garantito. Chiediamo, quindi, di sostituire la modalità di aiuti messa ad oggi in campo con buoni spesa, attraverso i quali ciascuna famiglia potrà acquistare ciò di cui ha realmente bisogno. La ringraziamo.
F.LLI d’Italia – M.llo Giuseppe Napoletano