LA LETTERA CHOC – "Le bambine riposano in pace, non hanno sofferto. Non le rivedrai più". E’ un messaggio straziante quello contenuto nelle due lettere arrivate in Svizzera e spedite da Matthias Shepp alla moglie. Getta nello sconforto non solo la madre delle due gemelline di sei anni sparite con il padre dieci giorni fa, ma anche gli inquirenti che cercano senza sosta di venire a capo del complicato puzzle di spostamenti dell’uomo morto suicida nella stazione di Cerignola venerdì scorso. E mentre si analizzano a fondo la cabina e il garage del traghetto su cui era, nelle campagne e nei pozzi di Cerignola continua senza sosta e con ogni mezzo la ricerca delle tracce o dei corpi delle bambine.
SI CERCANO I CORPI – Il contenuto del passaggio, forse il più inquietante, di una delle due lettere è stato riferito dagli inquirenti che lo hanno comunicato alla donna. Parole che non lascerebbero molte speranze sulla sorte delle due bimbe. Le indagini proseguono. Le lettere sono arrivate stamattina in Svizzera, ma sono state inviate dai giorni scorsi dall’uomo in fuga: una da Tolone e una da Cerignola. Un annuncio atroce, che confermerebbe l’ipotesi più triste: il folle gesto dell’uomo che ha ucciso le figlie prima di gettarsi sotto al treno nella piccola stazione di Cerignola.
UN SOLO BIGLIETTO DI RITORNO DALLA CORSICA – Schepp visto solo sul traghetto di ritorno dalla Corsica – Matthias Schepp era con le figlie quando è partito per la Corsica, ed è tornato indietro solo. Su questo hanno lavorato oggi gli investigatori. L’uomo è stato visto al porto di Bastia mentre si imbarcava su un traghetto per Tolone. Secondo la testimonianza, l’uomo era da solo, senza le due gemelline. La circostanza sarebbe emersa in seguito agli accertamenti svolti dagli investigatori nei porti dell’isola e tra le compagnie di navigazione. Le verifiche, infatti, hanno consentito di scoprire che Schepp, per rientrare dalla Corsica in Francia, ha acquistato un solo biglietto mentre il giorno prima, a Marsiglia, ne aveva comprati tre. Ed è proprio da Tolone che il padre delle gemelline ha inviato una delle lettere con cui potrebbe essere stato svelato il triste destino delle bambine.
Destino che potrebbe essersi deciso tra il 31 gennaio e il 1 febbraio, cioè da quando l’uomo è partito da Marsiglia per raggiungere la Corsica, al momento in cui ha lasciato l’isola a nord della Sardegna per tornare indietro. Subito dopo l’affrancatura del pacco spedito dalla Francia, la targa della macchina di Schepp sarebbe stata fotografata alla barriera di Ventimiglia in entrata in Italia. Gli investigatori stanno eseguendo una serie di accertamenti tecnici sulla nave partita da Bastia, in Corsica, con destinazione Tolone, che ora si trova nel porto di Genova. In particolare i rilievi, si stanno concentrando sulla cabina che quella sera fu assegnata all’uomo e nel garage della nave. Assieme a quelli sulla nave, gli investigatori stanno anche eseguendo una serie di indagini tecniche e scientifiche sull’auto di Schepp, ritrovata, chiusa, nel parcheggio della stazione di Cerignola.
FAMIGLIA DEL PADRE: "SCHEPP ERA DISTURBATO"- Solo "un disturbo mentale grave" può essere la causa di atti tanto efferati da parte del padre delle due gemelline svizzere scomparse: ne è convinta la famiglia del padre Matthias Schepp che si è espressa per la prima volta la scorsa notte in un comunicato stampa inviato da Ettingen (cantone di Basilea) e citato dall’agenzia di stampa elvetica Ats. I genitori e i fratelli di Matthias Schepp affermano di provare «inquietudine e costernazione» per quanto accaduto. "Siamo tutti d’accordo e persuasi che nostro figlio e fratello abbia potuto compiere ultimamente atti tanto terribili unicamente a causa di un disturbo mentale grave e della perdita della sua personalità normale", scrive la famiglia del quarantatreenne suicidatosi il 3 febbraio scorso a Cerignola dopo aver fatto perdere le tracce delle sue due figlie di 6 anni. "Lo abbiamo sempre conosciuto come padre amorevole e attento, nonchè come uomo rispettoso. È così che vogliamo ricordarlo. La sua famiglia era tutto per lui», afferma il comunicato citato dall’Ats. "Abbiamo sofferto molto a causa della sua morte e della sorte terribile e incerta delle nostre due nipoti", continua. La famiglia chiede ai media il rispetto della propria privacy.
IL VIAGGIO – Sono diversi gli elementi che hanno contribuito alla ricostruzione degli spostamenti di Shepp: ha controllato su internet le linee e gli orari dei traghetti, e ha anche visitato alcuni siti dove si trovano consigli e materiali per l’avvelenamento. Ha fatto ricerche anche su siti di suicidi e di armi da fuoco. Gli uomini impegnati nelle ricerche delle bimbe cono convinti, dalle tracce lasciate nel suo computer, che l’uomo avesse premeditato da tempo la sua fuga. Schepp ha controllato su internet le linee e gli orari della tratta Marsiglia-Propriano, dunque era quella la sua meta. Poi, in serata, la nuova pista di Tolone e Ventimiglia. Le ricerche in Svizzera erano state sospese mentre proseguono in Puglia. Oggi pomeriggio, nelll’area della stazione di Cerignola, si sono concentrate in un pozzo dove un cane si è a lungo fermato ad annusare e in un casolare abbandonato: lì vicino sono state trovate un paio di scarpette, ma non sono delle bambine. Intanto lo zio delle piccole, Valerio Lucidi, oggi ha confermato che tra i due genitori c’era un rapporto civile malgrado la separazione in corso: "Mia sorella – ha detto – è diplomatica. L’unica cosa è una e-mail che Irina ha inviato a Matthias giovedì reiterando la sua domanda di divorzio". Potrebbe essere stata proprio questa frase a scatenare la follia di Matthias.
15 ORE PER LIBERARSI DELLE BIMBE – Matthias Schepp avrebbe avuto circa 15 ore di tempo per «liberarsi» di Alessia e Livia, le gemelle di sei anni scomparse dal primo di febbraio dopo lo sbarco in Corsica. Secondo la ricostruzione del viaggio compiuto da Schepp con le bambine, effettuato dalla Polizia, l’uomo è sbarcato a Priopriano dal traghetto Scandola con le bimbe ancora vive per poi ricomparire dopo alcune ore, verso le 8 di sera, da solo all’imbarco dei traghetti di Bastia. L’uomo ha acquistato un biglietto di sola andata per Tolone ed ha effettivamente, come dicono le testimonianze raccolte dalla Polizia, compiuto il tragitto. Intanto, in Corsica, sono riprese le ricerche delle due bambine. Squadre della Polizia Giudiziaria di Marsiglia e della Gendarmerie di Ajaccio e Propriano sono impegnate nell’area vicino al porto di Propriano che nella zona della piana orientale della Corsica fino a Corbara e nella zona di Cap Corse dove più testimoni hanno affermato di aver visto l’uomo. Le ricerche sono riprese anche con con l’impiego di elicotteri e di cani specializzati nella ricerca delle persone.
NESSUNO RECLAMA IL CORPO DELL’UOMO – Il cadavere di Matthias Schepp, lo svizzero di 44 anni che si è suicidato buttandosi sotto un treno alla stazione di Cerignola il 3 febbraio scorso e delle cui due figlie Alessia e Livia, non si hanno più notizie, da stamani è ufficialmente a disposizione dei parenti. Ma sinora nessuno lo ha reclamato. Essendo stato eseguito l’esame autoptico, il corpo potrebbe ora essere trasferito in Svizzera, ma si attende che qualche parente si faccia avanti per accoglierlo.