Nella foto: Vincent Douglas
Sono i fan, con la loro devozione, con le loro emozioni, la forza vitale degli artisti. E gli Anathema lo hanno appena scoperto, anzi, confermato, nella loro tournèe italiana di fine ottobre. Poiché nelle tre date del 27 ottobre a Salerno, 28 ottobre a Bologna e 29 ottobre a Moncalieri (To), sono stati i fan più affezionati che hanno procurato strumenti musicali e mezzi di trasporto ai fratelli Daniel e Vincent Cavanagh, pur di riaverli in Italia dopo più di tre anni.
Accompagnati dalla voce della bravissima Lee Douglas, ormai componente stabile del gruppo musicale, i fratelli Cavanagh hanno portato in Italia una versione acustica dei loro successi. La rivisitazione scorre fluida e melodica, attraverso l’ecletticità di Daniel, che passa dalla chitarra acustica al pianoforte, e nell’armonia delle voci di Daniel e di Lee. Il pubblico partecipa, viene coinvolto dagli stessi artisti che girano i microfoni, che applaudono alla platea che canta all’unisono i loro più grandi successi, come “One Last Goodbye”, “Are You There”, “Thin Air”. Su “Natural Disaster”, Vincent chiede di spegnere l’illuminazione della sala; sono ancora una volta i fan che con accendini e dispositivi vari, creano un’onda di luci che si muove al ritmo della canzone.
Il concerto è arricchito da cover di pezzi musicali da storia della musica; Daniel rimane da solo sul palco durante l’esecuzione della cover di “High Hopes” dei Pink Floyd, cantando insieme a tutta la platea. E quando, al momento del bis, i tre componenti invitano il pubblico ad alzarsi in piedi, il ritmo sincopato in sol maggiore di “The Wall” porta tutti i presenti a ballare, a battere le mani a ritmo. Ed ancora una volta, a cantare insieme al gruppo musicale.
Nella rivisitazione acustica dei loro pezzi, gli Anathema dimostrano come la musica sia non soltanto intuizione, ma interpretazione. Che per l’ascoltatore, si traduce in emozione. A titolo personale non nascondo la sorpresa piacevole che ho provato nell’ascoltare queste nuove versioni, più “soft”, eppure ugualmente splendide. E sempre personalmente, è da encomiare la performance di Daniel, sia come poli-strumentista che come cabarettista; ironica e spontanea è stata la disinvoltura con la quale, mentre risolveva dei problemi tecnici durante il concerto, raccontava del diverbio con un cameriere italiano perché aveva messo del formaggio sulle farfalle al salmone.
I fratelli Cavanagh hanno anche parlato del prossimo lavoro discografico, che inizieranno nel 2014 e che li vedrà di nuovo in tour, stavolta in formazione completa, dall’estate dello stesso anno. Basta poco a mandare i fan in visibilio, eppure non saranno i soli ad attendere il nuovo lavoro degli Anathema.
“I hold out my hand just to touch you / And all that I know is I love you”.
Simon Pietro Incoronato