Ancora una volta il caos ha fatto da padrone in un consesso pubblico comunale, ma stavolta lo spettacolo è stato particolarmente raccapricciante visto che protagonisti da tale consesso sono stati i giovani di Teano. Ebbene si, coloro che hanno sempre rappresentato la speranza di un futuro migliore, hanno dato vita ad un teatro dell’assurdo. I burattinai in questione hanno tirato bene i fili delle proprie bambole, fino ad arrivare ad un finale, sebbene prevedibile, a dir poco sconcertante. Si parla delle conclamate elezioni del presidente del Forum giovanile di Teano, che oggi, nonostante la data e il luogo siano stati stabiliti da tempo, non hanno avuto luogo.
Chi ha avuto la sventura di essere delegato di una delle associazioni di Teano che hanno considerato opportuno partecipare al Forum, non ha potuto esprimere il proprio voto, perchè una parte di questi giovani, manovrati neanche troppo strategicamente da un esponente della politica teanese, ha così deciso. Né la richiesta del rispetto delle regole, ben esposte nello Statuto che regolamenta la vita del forum, da parte dei coordinatori Benedetto Lo Mastro e del consigliere Antonio Feola, né la richiesta da parte di alcuni giovani legittimaamente presenti, hanno potuto fare molto.
Il motivo? Voler a tutti i costi e nell’immediato, far votare non solo, come da statuto, i delegati delle associazioni che si erano accreditati entro i tempi previsti dal regolamento, ma chiunque in quel momento si fosse proclamato delegato di un’associazione. Forse i nostri giovani politici sono fautori del motto “fatta la legge, trovato l’inganno”, ma è pur vero che c’è modo e modo, in questo caso anche luogo e luogo. Senza contare che gli statuti rappresentano lo scheletro delle associazioni e non è possibile, in ogni società civile esistente, modificarli a seconda dell’interesse in gioco. Piuttosto bisognerebbe insegnare un nuovo motto ai nostri giovani politici perchè crescano meglio dei vecchi, “giocare secondo le regole”. Invece la foga con cui davanti a nessuna richiesta, nemmeno lo sconcerto dei giovani che hanno dovuto chiedere delle ore di permesso al lavoro per poter essere presenti, hanno fatto demordere il filone politico che ha fatto da padrone per 2 ore intere, in cui si è parlato di aria fritta. Ancora una volta è valsa la legge del chi grida più forte, del chi fa più demagogia e soprattutto dell’impreparazione dei nostri giovani, che senza cognizione di causa credono di poter far politica, anche laddove questa non va fatta.
Si è assistito ad uno spettacolo sforato nell’anarchia più totale, tra urla, scalpiti, accuse varie, attaccando continuamente e barbaramente i rappresentanti dell’amministrazione, sotto gli occhi sconcertati di quei pochi che realmente volevano far parte di un organismo collaborativo ed organizzativo, per fare qualcosa per il nostro paese. La situazione non è stata gestita, è sfuggita di mano e si è conclusa con il rinvio delle elezioni a data da definirsi e tra lo sconcerto di chi ci aveva creduto davvero.
La democrazia è stata la più grande invenzione dell’uomo, che talvolta tuttavia si trasforma in qualcosa di male….quando non si ha il buon gusto di tacere.
ALEX