Mentre la nazione si riversa al mare o in montagna nel tentativo di dimenticare, almeno temporaneamente, la grave crisi che attanaglia la nostra economia, mentre sono in pieno svolgimento le numerose sagre che propongono il meglio dei prodotti gastronomici locali, e le feste patronali si alternano con frequenza quasi giornaliera, mentre accade ciò, ci è capitato tra le mani il libro del dottore Carlo Antuono, apprezzato funzionario del Comune di Teano dal titolo” Nuovi spunti sull’Incontro fra Vittorio Emanuele II e Giuseppe Garibaldi- 26 ottobre 1860”.
Dopo averlo letto, sono state sufficienti tre ore di vera applicazione, abbiamo capito che la pubblicazione di questo libro rappresenterà i fuochi artificiali, che esploderanno in tutta la loro fragorosità, nel prossimo mese di settembre, quando il libro sarà presentato ufficialmente al pubblico. L’esplosività di ciò che ci descrive Antuono è contenuta nella carica di verità ricercate, ostinatamente, su di un argomento che ancora oggi, a distanza di 150 anni, divide due città più per un falso concetto di campanilismo che di verità storiche. La disputa tra Teano e Vairano, per la paternità dello Storico Incontro,
Antuono non nasconde il proprio disagio nel sostenere argomentazioni che saranno certamente confutate dai seguaci della tesi di Vincenzo Boragine (politica-Teano), da sempre e testardamente contrapposta a quella del generale Giulio Del Bono(storica-Vairano). Ma il pregio del lavoro di Antuono sta proprio in questo e per dirla con il Professore Adolfo Panarello ,che ne firma la prefazione:”Questo libro è un contributo straordinario alla conoscenza storica, una lezione di onestà intellettuale a quanti credono che possano esistere delle verità “storiche” diverse da quelle “politiche”. La verità, infatti non è ne storica né politica, è la verità e basta, è quella che dovrebbe perseguire chi si cimenta nella ricerca”.
Questo ci è sembrato di cogliere nel lavoro di Antuono, una verità che risulterà sgradita ad una parte ma certamente utile per tutti. Chi avrà il piacere di leggere questo libro, si troverà di fronte ad una metodologia ed analisi semplice dei fatti, delle circostanze e della certificazione storica che, spesso, si contrappone alle testimonianze che di per sé non sono prove perché legate alla individualità.
Non vogliamo togliere ai lettori la suspense di scoprire direttamente dalla lettura del libro, quali sono state le conclusioni a cui, con molta umiltà, ma con altrettanta convinzione, è giunto Antuono. Certamente tutti coloro che per anni hanno utilizzato la “Relazione definitiva sull’Incontro dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore- Ministero della Guerra” come la prova delle prove circa la paternità ufficiale del luogo dello Storico Incontro in favore della città di Teano, avranno di che storcere il naso di fronte ai dubbi sollevati da Antuono, sia sui contenuti che sulla ufficialità del documento. Con una email dello scorso 3 maggio 2011, si chiedeva all’Ufficio Storico dello Stato Maggiore l’accesso per la visione della Relazione definitiva sull’incontro. Dalla risposta ufficiale si evince chiaramente che presso l’Ufficio Storico non vi è alcuna traccia del documento.
Ma di sorprese il libro ne riserva altre non meno clamorose.
E’ stato un vero piacere scoprire che, mentre la preoccupazione dei nostri governanti nazionali e locali, i docenti, i politici, gli amministratori e quanti hanno svolto un ruolo all’interno dei festeggiamenti del 150mo anniversario dell’Incontro prima, e del 150mo anniversario dell’Unità d’Italia dopo, erano tese a mantenere una sorta di tregua armata tra le due comunità, facendo addirittura mancare in qualche circostanza anche una semplice presenza istituzionale, da qualche parte c’era una nostra risorsa culturale che completava uno studio serio, a prescindere da come la si pensi sull’argomento, che ci ripaga parzialmente della grande distrazione storica che ha dominato le ricorrenze degli ultimi mesi.
Il libro non è in vendita, l’autore ha inteso così dedicare questo lavoro ai festeggiamenti per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia e la sua presentazione al pubblico, potrà rappresentare un opportuno momento di confronto ed approfondimento sulla controversa materia.
Antonio Guttoriello