Alla vigilia dei festeggiamenti per il 150° anniversario dello Storico Incontro, come potevasi prevedere, proprio sul tema dell’Unità avremo, a Teano ed a Vairano, due manifestazioni parallele con altrettanti distinti programmi ricchi di importanti eventi. Parallele, proprio come due linee rette che, per definizione, restano costantemente a distanza tra loro e non si incontrano mai.
Va premesso che è legittimo, da parte di entrambi i comuni, sostenere l’una o l’altra tesi sulla individuazione del luogo preciso dell’incontro e questo perché tra gli storici si registrano pareri diversi a riguardo, ma non è di questo che vogliamo parlare.
Ponendoci al di sopra delle parti e senza attribuire colpe a nessuno ed a nessun comune, al momento, ciò che in realtà ci interessa è rilevare gli effetti in ambito istituzionale che questa disputa ha prodotto.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, da Quarto il 6 maggio scorso e quindi alla commemorazione sulla partenza dell’impresa dei Mille, ebbe a dire: “Ricordare lo stato unitario, non è uno spreco di tempo né di denaro, è un investimento per il domani, per favorire la soluzione dei problemi che sono dinanzi a noi. Non c’è retorica nel recuperare con fierezza il valore dell’unità e dell’indivisibilità nazionale”.
Partendo da questo forte messaggio di richiamo all’unità, non si può non considerare importantissima la data del prossimo 26 ottobre e allora, dove sarà il nostro Capo dello Stato in quel giorno, visto che ci risulta essere stato invitato sia a Teano che a Vairano?
Com’è è già stato reso noto, il Presidente non presenzierà a nessuna delle due cerimonie e la giustificazione ufficiale della sua assenza consiste in una visita di Stato nella Repubblica Popolare Cinese in relazione a degli accordi bilaterali tra i due Stati, tra l’altro già sottoscritti a Roma lo scorso 7 ottobre.
Poiché non c’è dubbio sul fatto che, per un capo di stato, è certamente più importante una ricorrenza come quella dello Storico Incontro rispetto ad una rituale visita come quella prevista in Cina e poiché la serietà, la coerenza e la correttezza di Giorgio Napolitano sono assolutamente fuori discussione, va dedotto che la disputa tra i due Comuni ed il doppio invito lo hanno indotto a tale soluzione. La stessa soluzione non deve però considerarsi una fuga dal problema ma un segnale sottile e legittimo di disapprovazione su questa divisione, una forma di rispetto ad entrambi e quindi una posizione gestita con un grande senso di “garbo istituzionale”.
Su questa posizione del Presidente, abbiamo, in questi giorni, separatamente interpellato i Sindaci dei due Comuni per avere la loro interpretazione sulla vicenda e chiedere, se e quanto, si sentissero responsabili dell’imbarazzo creato al Capo dello Stato.
Il Sindaco di Vairano Patenora, dottor Giovanni Robbio ha dichiarato “penso che l’assenza del nostro Presidente ai festeggiamenti derivi solo in parte dalla disputa e dal doppio invito, sono invece convinto che su questa incida di più una volontà politica generale che mira a non dare troppa importanza all’avvenimento”.
Il Sindaco di Teano, ingegnere Raffaele Picierno, riferisce invece “È vero, credo anche io che tutto questo abbia inciso sulla scelta del Presidente e siamo un po’ tutti responsabili quantomeno di non essere riusciti a risolvere questa disputa. In particolar modo però, va precisato che è stata motivo di grave imbarazzo una lettera di un assessore del Comune di Vairano nella quale si chiedeva allo stesso Giorgio Napolitano di stabilire quale fosse il luogo dello Storico Incontro. Ovviamente la questione, non rientrando tra le competenze dell’alto Ufficio del Presidente della Repubblica, non poteva essere risolta da quest’ultimo e non è piacevole trovarsi nella condizione di dover dire che non si può evadere tale richiesta”.
È stato chiesto poi ad entrambi, in considerazione dello spiacevole effetto generato dalla disputa, se per i festeggiamenti del 2011 come anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, fosse ipotizzabile per loro un’unica, condivisa e più grande manifestazione che coinvolgesse tutto il territorio interessato dall’evento. La risposta, senza bisogno di riprendere le testuali parole usate dai due primi cittadini, è stata praticamente unanime, in senso positivo ed entrambi si sono impegnati a promuovere un progetto condiviso per onorare, com’è giusto, il valore dell’Unità a prescindere dalla questione sul dove sia precisamente avvenuto lo Storico Incontro.
Quindi, almeno per l’anno prossimo e quelli a seguire, possiamo ben sperare che le due rette parallele si avvicinino, al punto da divenire coincidenti e quindi fondersi in un’unica linea. Per una più consona manifestazione, per rappresentare in maniera autentica il valore dell’Unità e per avere l’onore di ricevere l’approvazione e la presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Gerardo Zarone