Con il progressivo decentramento fiscale promosso dal decreto del Governo che apre la stagione quanto mai incerta del federalismo per il nostro Paese, viene ad assurgere a una posizione di primo piano l’art.119 Cost.It,soprattutto il 1°comma in cui si recita che al Comune è concessa l’"autonomia finanziaria di entrata e di spesa". Ed è qui che si gioca la partita dell’esistenza giuridica(e morale,se il principe ritratto da Machiavelli-l’esempio imitato consapevolmente o no da moltissimi politici coevi-me lo consente) di un comune come quello di Teano nella triplice forma di: popolazione,della quale sempre meno è presente la componente giovanile con conseguente impoverimento del tessuto economico-produttivo e della politica locale che come non mai, avrebbe bisogno di "homines novi"avulsi dalle sue ingloriose logiche attuali per modificare profondamente l’attuale classe dirigente; territorio, sottoposto a un degrado umiliante, tranne le rare eccezioni di zone reputate "chic" e le poche occasioni in cui "per fare bella figura" in manifestazioni di rilievo si cerca di far ripulire per bene tutto per tornare subito dopo alle erbacce, alle cartacce, ai topi, alle strutture fatiscenti (a quando la risoluzione dell’annosa questione-che non ammette più rinvii- della scuola media Laurenza e degli edifici mai ultimati in viale S.Antonio?) e all’immondizia (troppo spesso frutto di un’inciviltà mai sanzionata a dovere) della cruda quotidianità;organismi comunali, i cui membri se nelle campagne elettorali si prodigano in promesse ai singoli elettori (qui è proprio il caso di parlare di raccolta porta a porta,la cui liceità non è dato indagare se si considera l’art.48 Cost.It.per cui il voto è "libero, personale e segreto") che improvvisamente dopo quattro anni non si sentono più dei perfetti sconosciuti, poi essi stessi hanno perso l’abilità oratoria e il coraggio- e la competenza se mai l’hanno avuta-di rispondere alle domande postegli nelle adunanze assembleari, disertando l’aula- come è avvenuto di recente allo scoppio di "bagarre"e teatrini inscenati in maniera deplorevole in pubblico -e condannando a un vacuo e cieco silenzio i cittadini di cui sono paradossalmente e irresponsabilmente i rappresentanti.
Ma al loro silenzio non si può rispondere con la stessa lingua muta e indifferente. Nè con l’asservimento e l’adulazione nelle loro uscite pubbliche per processioni e feste e obbedendo al loro ridicolo desiderio di osannazione. Ardimentosa e fuori dal coro la proposta sulla riduzione del "budget" faraonico dei costi della politica da parte del consigliere dell’UDC, il dott.C.Corbisiero che penso che si sia fatto portavoce di un’istanza di un certo numero di rappresentati in una fase storico-economica che ha sete di parsimonia e buonsenso a cui tutti gli amministratori sono chiamati a contribuire senza divisioni e tatticismi non solo per permettere il sostentamento di famiglie a basso reddito-la cui individuazione, a mio parere, dovrebbe essere supportata innanzitutto dallo strumento meritocratico della lotta all’evasione fiscale-, ma anche per dare "chances" lavorative ai giovani senza doverli sempre costringere ad emigrare oltre i confini local-nazionali. Soltanto in questo modo lo Stato interventista potrà inverarsi con la mediazione del Comune che, se -prima d’inaugurare il programma dei lauti "banchetti" estivi-anche solo parzialmente concretizzasse questa iniziativa,forse riguadagnerebbe qualche consenso(almeno se non pensa al futuro dei suoi concittadini,provveda al suo!)di chi ,sfiduciato,si è visto troppe volte ledere diritti e doveri.
Il Comune-la maggioranza e la vera opposizione-si disponga a imprimere una svolta alla sua azione esecutiva finora priva di senso e ormai giunta a un punto morto(come il cimitero oggetto della sua voluta negligenza)non nascondendo e oscurando ciò che da loro dovuto a noi,come beni di prima necessità dietro a quelli superflui in un supermercato,dove l’addizione dei servizi fondamentali per le persone spezzi la lunga catena delle sottrazioni di cui troppe volte siamo stati vittime. E’ una sfida per i cittadini a non restare a guardare da lontano i confusionari movimenti di palazzo perchè un giorno potrebbe servire l’aiuto di un politico (è ora di liberarsi di tali stereotipi ideologici aviti!), a metterci la faccia senza paura di fronte a un potere che, nei confronti di chi esterna il dissenso con le pacifiche armi democratiche, reprime e punisce con mezzi pravaricatori a volte occulti (altrimenti è nostro compito delegittimarlo); a non rinchiudersi negli egoismi e negli individualismi, striscianti tumori della democrazia, dicendo a chi interviene spesso da solo (a questo proposito appoggio il sig.Domenico Spaziano) la dispregiativa e inconcludente espressione "ma chi te lo fa fare?!"quasi come se stessero parlando di qualcosa che non è affar loro (ma forse solo in apparenza).
Ma chi lo dice si ricordi che la mancata garanzia dei diritti imprescindibili al lavoro, all’istruzione e alla salute non dipendono dal voto di preferenza dato all’uno o all’ altro candidato che glieli promette o meno, ma dal loro atteggiamento ingeneroso e ingrato nei confronti della partecipazione al dibattito democratico reso acritico dalle inadempienze degli amministratori per ciò che gli spetta secondo la legge senza se e senza ma,senza subordinarsi a compromessi e scomode offerte di favori. Per non essere estranei, o peggio esuli nel cuore dalla nostra città. Perchè, come afferma il politologo Norberto Bobbio nel suo saggio "Elementi di politica","la democrazia non sa che farsene di cittadini passivi, apatici, indifferenti".
Rosella Verdolotti