Le parole di Papa Francesco, “VERGOGNA”; a Lampedusa, i corpi senza vita di quegli anonimi dei quali non si sapeva nulla e mai nulla si saprà, chiusi in dei sacchi ed allineati per terra; lo sguardo smarrito e perso nel nulla di chi si è salvato; l’assurda impotenza di due genitori (miei colleghi di lavoro) che per una tragica fatalità hanno perso la loro figlioletta; la cruda realtà della vita, che in una tranquilla giornata come tante altre, si diverte a prenderti a schiaffi facendo finire il tuo sogno più bello.
Il sogno, quel fenomeno legato alla fase REM del sonno, caratterizzato dalla percezione di immagini e suoni apparentemente reali. Il suo studio e la sua analisi, portano a riconoscere che la nostra mente “funziona” in modo diverso rispetto ai processi legati al pensiero. Secondo alcuni, il sogno sarebbe la realizzazione (allucinatoria), durante il sonno, di un desiderio inappagato durante la vita diurna. Altre teorie, si basano sulla “concezione che il sogno sia un autoinganno volto a preservare e a rafforzare un modello di vita, ponendo l’accento sull’aspetto comportamentale sociale della personalità”.
Si dice che sognare aiuti a vivere meglio. Talvolta, un sogno anche nascosto, ti dà la forza per andare avanti. Ma quando il sogno finisce perchè bruscamente gli eventi della vita ti fanno svegliare, cosa accade ? Quei sognatori, porteranno quelle ferite invisibili ai tanti, ma prodonde per loro, nei propri cuori per sempre, e non avranno più il coraggio di sognare ?
Negli occhi e nella mente, scorrono ancora quelle immagini crude di esseri umani come tutti noi, che per un sogno, una speranza, un’illusione, si sono affidati nelle mani di chi sogni non ne ha. Tantomeno scrupoli. Nella speranza illusoria di trovare un futuro migliore, non hanno esitato a mettersi in viaggio verso terre sconosciute. Un sogno bruscamente interrotto.
A chi non è capito di realizzare un sogno ? Da bambini, tutti abbiamo sognato di poter fare un domani il lavoro più bello. Crescendo, poi, abbiamo cominciato a sognare di mettere su famiglia. Di avere dei figli e farli crescere. Di vivere in un mondo migliore.
Nell’articolo “La quiete dopo la tempesta”, la frizzzante (scritto con tre zeta per rendere ancora più forte il significato) Maria Flora scrive: “Non può piovere per sempre”. Ci invita a far diventare tale frase nostra. Proseguendo con “Il nostro inno, il nostro motto davanti alle difficoltà. Teano non migliora da sola dall’oggi al domani. Ha bisogno di noi, e noi di lei, nella sua forma migliore, splendente, come nel suo passato remoto”.
Un sogno anche questo ?
Luciano Passariello