Un consiglio comunale caratterizzato da forti polemiche quello del 12 giugno, si discuteva la convalida della delibera sul rendiconto d’esercizio e l’approvazione dell’accordo di programma per la realizzazione del piano sociale di zona, già oggetto di ben 3 rinvii a causa di vizi nella convocazione e negli atti. Una maggioranza superficiale che va avanti a tentativi, su atti che essa stessa propone. Ricordiamo che la delibera sul rendiconto di esercizio su input del consigliere Nicola Palmiero che argutamente sollevava questioni di illegittimità dell’atto, fu fortemente contestata dalla minoranza consiliare, a causa del mancato rispetto dei termini per la messa a disposizione degli atti ai consiglieri, previsto dell’articolo 227 del Tuel. A nulla valsero le richieste dell’opposizione, la maggioranza decise di andare avanti malgrado la delibera fosse contro legge. Un consiglio comunale che si caratterizza ancora una volta per rinvii infatti, la maggioranza rispetto ad irregolarità sollevata dal consigliere Di Benedetto ha dovuto rinviare per la quarta volta la delibera sull’approvazione dell’accordo di programma poiché carente di alcuni regolamenti. Pensare che questa delibera tocca temi e servizi molto sensibili, come quello dell’assistenza ai disabili e alle categorie fragili ed è per questo che tutto il consiglio comunale si sarebbe aspettato maggiore attenzione dai proponenti. Sempre Palmiero, a nome dei tre gruppi di minoranza ha chiesto con un documento molto forte, il rinvio del punto sulla convalida del rendiconto che la maggioranza in forza dei numeri ha rigettato. Queste le parole con cui si chiedeva il rinvio da parte dei gruppi Futura, L’Audacia della Speranza e Teano Identità e Sviluppo: “Chiunque si sarebbe aspettato che la maggioranza decidesse di sottoporre ex novo all’attenzione dell’Organo consiliare la proposta di approvazione del rendiconto, dopo aver proposto l’annullamento dell’illegittimo provvedimento amministrativo dello scorso 26 maggio. Invece, chi oggi governa questa Città ha deciso in sostanza che l’Organo consiliare non serve a niente, anzi per meglio dire, che il Consiglio comunale deve essere chiamato esclusivamente a ratificare senza dubbi o incertezze quanto la maggioranza, o chi per essa, ha deciso di sottoporre alla sua (presunta e auspicata) servile e silente disattenzione”.
Documento Congiunto – Teano Identità e Sviluppo – Futur@ – L’Audacia della Speranza
Sara Finocchi