Questa mattina mentre leggevo le Memorie di Adriano, – imperatore
romano per alcuni versi irripetibile, uomo che ha vissuto, governato e
talvolta combattuto per la grandezza di Roma in quasi tutto il mondo
allora conosciuto, – pensavo di condividere con Voi alcuni suoi
pensieri. Egli diceva: “… Mi sentivo responsabile della bellezza del
mondo. Volevo che le città fossero splendide, piene di luce, irrigate
di acque limpide, popolate da esseri umani il cui corpo non fosse
deturpato, né dal marchio della miseria o della schiavitù, né dal
turgore di una ricchezza volgare … Volevo che l’immensa maestà della
pace romana si estendesse a tutti, …. che il viaggiatore più umile
potesse errare da un paese, da un continente all’altro, senza
formalità vessatorie, senza pericoli, sicuro di trovare ovunque un
minimo di legalità e di cultura,
Nella fretta di stilare queste modeste note ” fantasy” ho tralasciato
di annotare che Adriano fece costruire la Via Adriana di cui si
conservano ancora oggi ben visibili evidenze in tratti conservati a
onta della negligenza e della furia edace del tempo. La costruzione di
tale importante arteria di traffico percorsa dalle legioni in
trasferimento, da pellegrini, da nobili in vacanza, da ogni genere di
umanità del mondo antico e costellata ai margini da taverne, mausolei
e tombe, ha lasciato anche tracce epigrafiche leggibili in
mastodontici elementi di riporto imbalsamati in monumenti delle
civiltà cristiana.
IL titolo di questo mio scritto estivo c’entra poco con Adriano e le
sue riflessioni ben centrate. Ci azzecca invece con una ipotetica
quanto improbabile nostra Concittadina, di fresca invenzione, che si
trova a far spesa per le strade del nostro Paese. Probabilmente le
verrà l’orticaria a costatarne lo stato di coma, ben trasparente. Dato
il caldo e la perdita di pazienza non mi sconfinfera di perdermi in
sterili riflessioni. Mi piace invece ricordare che Teano in epoca
romana fu l’immagine speculare di Roma in perfetta adesione con quanto
scritto dall’imperatore . di converso le brillanti congreghe di nobili
volontari ci offriranno un’estate indimenticabile ricca di spettacoli
e diversivi.
Tutti noi Teanesi , la moglie di Anselmo compresa, li
ringraziamo con eterna gratitudine per farci dimenticare
un’opportunità solo elettoralistica, col sapore della beffa e della
presa per il culo. Teano in età italica era la città faro dei
Sidicini, centro commerciale, religioso, politico, militare, di grande
impatto ludico pure, di una stirpe che si sta riscoprendo sempre più
originale e autonoma culturalmente , di grande e scintillante
attualità, autorevole e decisa, orgogliosa e invincibile. Riassumendo:
FA-VO-LO-SA. La moglie di Anselmo al ritorno dal suo giro di compere
ha acquistato nella Tabaclibregiocheria di don Mario anche qualche
libro di storia locale. Vuole saperne di più per evitare trasparenti
sviste alle prossime elezioni comunali che non stanno poi molto
lontane.
BUONE VACANZE AMICI LETTORI.
Giulio De Monaco