Contrariamente a quanto si è voluto sottolineare in qualche articolo infelicemente scandalistico, che attribuiva l’importanza della vicenda non tanto al dramma vissuto in quelle ore dalle persone oggetto dell’aggressione o al livello di criminalità raggiunto dalle nostre parti, colpevole anche la grave crisi economica che stiamo attraversando, ma dalla circostanza fortuita che la donna proprietaria della villa, signora S., saccheggiata dai malviventi, fosse la dimora della madre di un Generale dei carabinieri.
Invece, nonostante la discrezione, riservatezza e dignità della famiglia oggetto della rapina che avrebbe preferito forse stendere un velo di silenzio sull’intera vicenda, noi intendiamo invece sottolineare un aspetto non conosciuto che invece fa onore a quella donna ed al senso di coraggio dimostrato ma anche per affermare come si dice qualche volta, che anche i malviventi hanno un cuore.
Quando i quattro malviventi, a volto coperto da passamontagna, si sono introdotti nella casa della signora Mottola, erano le 23 circa. La prima persona che i malviventi si sono trovati di fronte è stata la badante che, terrorizzata alla vista dei quattro incappucciati, ha lanciato un urlo prima di cadere svenuta sul pavimento della cucina.
La signora Mottola ha subito realizzato cosa stesse accadendo e, da una confidenza raccolta per caso abbiamo appreso che spesso si era fermata a pensare come si sarebbe dovuta comportare se fosse stata protagonista di una vicenda che suo malgrado si stava questa volta realmente realizzando. Uno dei malviventi ha pronunciato solo due parole: soldi-gioielli. La signora, si è sforzata di mantenere il sangue freddo ed ha invitato gli uomini incappucciati a non farle del male, prendetevi quello che volete ma non fateci del male. A questo punto ha chiesto ad uno dei quattro, lasciato a guardia delle due donne, di aiutarla dandogli il braccio per accompagnarla in cucina per bere un bicchiere d’acqua, per prevenire un malessere. Il malvivente non si è fatto pregare ed ha aiutato la signora Mottola a raggiungere la cucina, le ha porto il bicchiere d’acqua e l’ha riaccompagnata nel salotto dove l’ha fatta accomodare. Nel frattempo mentre i complici giravano per casa per raccogliere la refurtiva, la badante, precedentemente svenuta alla vista dei malviventi, cominciava a dare segni di convulsione e qui è successo che un altro dei malviventi si è chinato sulla donna e con la mano ha estratto la lingua della donna dalla bocca per evitarle il soffocamento.
Dopo qualche minuto, il fatto si era compiuto, le due donne ancora sotto schok si sono guardate a vicenda per convincersi che tutto era finito, si era tutto finito con un lungo abbraccio.
Rosa Chirico