Al Borgo S.Antuono Abate all’altezza delle case parcheggio, oggi, nelle prime ore del pomeriggio, si è verificata una scena simile a tante che si possono vedere in molte corrispondenze napoletane e relative periferie.
Donne agitate che si urlavano di tutto certamente in uno stato di agitazione che doveva avere seri motivi. Ed infatti, cercando di raccontarvi quanto stava accadendo abbiamo potuto ricostruire la vicenda in questi termini i cui più specifici particolari sarà possibile raccontarli nelle prossime ore.
Circa una ventina di giorni fa, Maurizio Faella titolare del negozio di frutta e verdura situato sotto il porticato delle case parcheggio, in Via Porta Napoli, scopre che il negozio era invaso da liquami provenienti dai servizi igienici interni al negozio. Responsabilmente, essendo il negozio adibito al commercio di frutta e verdura, convoca subito una ditta di espurgo che accorsa sul posto sistema alla meglio le cose ma, dopo qualche giorno le cose precipitano di nuovo. Nel negozio si nota sempre una grande quantità di liquame che evidentemente non era prodotto dal servizio igienico del negozio.
Il titolare richiama la ditta e questa volta si scopre il vero motivo: La perdita di un tubo che smaltisce i rifiuti del bagno del piano superiore che però ufficialmente risulterebbe vuoto. Maurizio non può tollerare di vedere il proprio negozio in quelle condizioni e per rispetto dei clienti e per garantire le minime misure di igiene, trasporta tutto il contenuto del negozio fuori sul marciapiede.
Della situazione, per iniziativa di una vicina, viene informato l’Ufficio dei vigili Urbani che si recano sul posto per contestare al titolare del negozio di aver riversato il materiale sul marciapiede, situazione non gradita dagli abitanti del posto.
Sembra che la moglie del titolare del negozio abbia affrontato la donna che ha segnalato la cosa ai Vigili e ne sia nata una accesa discussione fino ad arrivare quasi alle vie di fatto. Sono dovuti intervenire i carabinieri per portare la calma e consentire ai vigili di entrare nell’appartamento superiore per verificare l’entità del guasto ma, con forte sorpresa si sono accorti che l’appartamento era occupato abusivamente da un nucleo familiare.
I carabinieri riescono finalmente a riportare la calma ma resta il problema dell’occupazione abusiva. Come è possibile che un appartamento da destinare a casa parcheggio, gestito direttamente dall’amministrazione comunale, sia stato occupato per tanto tempo senza che nessuno ne sia a conoscenza? Un problema di corretta gestione del patrimonio comunale?
Nei prossimi giorni ne sapremo di più.
Alex Lepre