“Caro Direttore, manca un tassello importante per completare la Teano free. I contagiati e quelli in quarantena che nessuno sorveglia che allegramente girano per le strade di Teano. Nella prima fase della pandemia successe che all’ ufficio delle entrate ci furono dei contagiati! Fu messo a sequestro l’intero stabile e costrinsero dipendenti e le donne delle pulizie a una quarantena forzata con tanto di controlli periodici da parte dei vigili con firma e chiamate dall’Asl. Direttore, dico questo perché una mia parente fu sottoposta a questo e giornalmente chiamava l’Asl per dire come si sentiva e comunicare se avesse la febbre! Fu il sindaco ad imporre questo. Ora invece gente positiva và in giro e anche chi dovrebbe stare in quarantena. Ma ti sembra normale? Ti prego denuncia questa cosa. Siamo pieni di contagi per questo! Sono questa gente che per superficialità gira senza nessun controllo. Nessuno li ferma e poi dovremo pagare noi cittadini che rispettiamo le regole e che chiediamo solo di poter vivere senza paure e minacce di chiusure per colpa degli stupidi? Non meritiamo questo. Già Teano vegeta, non merita la morte assoluta. Che altro vogliono? La gente si è auto rinchiusa in casa… ora basta!
Lettera firmata
Gent.mo lettore, ricevo e pubblico volentieri questo Tuo sfogo, non fosse peraltro che non lo hai affidato a Facebook. Mezzo di comunicazione, efficace, utile, ma certamente non ammantato da una ufficialità e da un controllo, sia delle fonti, sia della veridicità della affidabilità delle stesse e, spesso, per questo, prive di ogni attendibilità. Una vera e propria piazza, dove ognuno può assurgere senza alcun limite a Virologo, Epidemiologo, Dottore, Ingegnere, Professore e/o Giornalista. Ad ogni buon conto, che dire e rispondere alle tue sacrosante rimostranze? Me la cavo con poco: “non c’è peggior sordo, di chi non vuol sentire”! Questo, però, gent.mo Lettore, non vale esclusivamente per quelli che Tu definisci “stupidi”, bensì anche per gli Amministratori, anch’Essi assidui “navigatori” di Facebook, i quali, spesso, troppo spesso, non hanno né contezza, né capacità gestionali della Cosa Pubblica. Figurarsi in periodi di emergenza come una epidemia!
Pasquale Di Benedetto