Caro Direttore,
visti i tempi, spero Voglia concedermi asilo pubblicando questa lettera che, considerate le imminenti votazioni, vuol offrire alla cittadinanza, attraverso il suo giornale, un nuovo spunto di riflessione.
Sebbene non sia un mistero che le “casse” della nostra Città piangano già da diversi lustri e che la popolazione lamenti ormai da troppo tempo la totale mancanza di servizi (trasporti, sanità, ecc…), per non parlare dell’indecorosa condizione in cui versa l’intera rete viaria
cittadina, pare incredibile come, puntualmente, in occasione delle “amministrative”, si candidino sempre le stesse persone, che hanno determinato l’attuale situazione ovvero sono diretta espressione della classe dirigente che ha determinato lo sfacelo. Nel nostro piccolo “Paesello”, non ci crederà ma, per quanto strano, anche noi abbiamo autocrati ed oligarchi… Per chi non lo sapesse il Comune di Teano, di fatto, è prossimo a dichiarare il dissesto finanziario e la condizione è talmente critica che il Segretario comunale (persona perbene ed unanimemente stimata) pare non essere in grado (forse per mancanza di coraggio o per pudore) di “partorire il bilancio” che, al netto delle proroghe, andrebbe presentato inderogabilmente entro il primo trimestre dell’anno successivo e che, con una piccola dose di fortuna da parte dell’attuale Commissario prefettizio, sarà onere della prossima amministrazione presentare…atteso che le votazioni, come tutti dicono, si tengano in giugno. Che amarezza assistere impotenti al lento ed inevitabile decadimento della Città! Serve un atto di forza della cittadinanza, serve uno scatto d’orgoglio, serve un gesto risolutore! Se i politicanti locali non sono in grado di amministrare la nostra Città allora dobbiamo rivolgerci altrove, così da essere noi elettori artefici del nostro destino!
Propongo quindi di formare una lista condivisa a mo di larga intesa che, qualora eletta, proceda in primis a dichiarare il default dell’Ente poiché a mio modesto avviso questa è l’unica via possibile. La dichiarazione di dissesto finanziario consentirebbe alla Corte dei Conti di nominare gli amministratori che formeranno l’organo speciale della liquidazione (i quali si occuperanno della gestione straordinaria e delle pretese creditorie – con eventuale risoluzione delle pendenze pregresse) ed al Comune (rappresentato da Sindaco e Giunta normalmente eletti) di occuparsi della gestione ordinaria dell’Ente e del riequilibrio del bilancio. Tale dichiarazione non rappresenterebbe un “fallimento”, poiché gli Enti locali, si sà, non posso certo cessare di esistere, ma servirebbe al risanamento dei conti cosicché il Comune, al termine della procedura, potrà ripartire libero da vincoli e gravami con un bilancio risanato.
Detta così la situazione parrebbe esser “rosa e fiori” ma di contro l’Ente non potrà contrarre nuovi mutui (debiti) ad eccezione di quelli finanziati dallo Stato in funzione del risanamento e di quelli con oneri a totale carico dello Stato o della Regione. Sostanzialmente il Comune dovrà servirsi delle entrate correnti per far fronte al pagamento delle spese necessarie e non straordinarie e per cinque anni alle imposte (IMU-TASI ed addizionale comunale) ed alle tasse locali (non la TARI) verrebbero applicate le massime aliquote consentite (cosa peraltro già in vigore). Parimenti i responsabili del dissesto che dovranno essere individuati dalla Corte dei Conti, per dieci anni, non potranno ricoprire alcun ruolo nella pubblica amministrazione ed in più a loro carico potranno essere comminati sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di cinque ad un massimo di venti volte la retribuzione mensile lorda percepita nel periodo di commissione della violazione.
Per il bene di Teano è giunto il momento di dire: “muoia Sansone con tutti i filistei”!
Serve un “Caronte” che traghetti le anime dei Teanesi, per cinque anni, lungo il Savone (un tempo Stige) verso un bilancio positivo e sicuro che ridia alla Città una speranza per il futuro! Potremo risalire solo dopo aver toccato il fondo.
Fausto Stavolone