LETTERA APERTA ALLA CITTA’ ED AI CAPIGRUPPO CONSILIARI
e p.c. a S. E. R. mons. Arturo Ajello– Vescovo di Teano-Calvi
Il settore delle costruzioni, principale motore dell’attività economica, sta attraversando a Teano una grave crisi. Le cause sono tante, non ultime le difficoltà economiche regionali e nazionali; tuttavia alcune di esse sono precipue della nostra città, e con un pò di buona volontà, poca spesa e un pò di impegno riteniamo che almeno a queste potrebbe porsi rimedio.
Per collaborare alla loro individuazione e dare una mano a ricercarne le soluzioni in quasi 50 professionisti teanesi abbiamo costituito qualche tempo fa la Consulta "Evoluzione". Purtroppo abbiamo dovuto verificare che, anche se con le migliori intenzioni di questo mondo, quando in qualche modo si vanno a smuovere acque da troppo tempo stagnanti si suscitano reazioni negative, soprattutto da parte di chi dalla situazione presente non subisce conseguenze dirette e per questo crede di non pagare dazio.
La Consulta ha individuato nell’Amministrazione Comunale la principale controparte con la quale naturalmente ha cercato di aprire un dialogo, trovando a parole aperture e simpatia, almeno inizialmente. Purtroppo la cosa si è limitata a questo in quanto all’atto pratico abbiamo riscontrato una completa chiusura alle nostre proposte, né, in alternativa, ci sono state illustrate idee per risolvere i problemi che tutti pur riscontrano; abbiamo solo udito affermazioni tranquillizzanti, ma non suffragate da fatti, sulla evoluzione positiva della situazione. Perciò noi, ma soprattutto la città, resta nelle sue difficoltà dalle quali nessuno sembra essere in grado o averne voglia di tirarla fuori.
In sintesi estrema abbiamo proposto una minore burocrazia nello smaltimento delle pratiche edilizie e un certo grado di apertura mentale nel loro esame. Tra le soluzioni individuate vogliamo qui ricordare la riattivazione della Commissione Edilizia, con la finalità di aiutare l’ufficio ad interpretare ed applicare una normativa complicata e farraginosa, condividerne le responsabilità e costituire un’utile interfaccia tra cittadini ed Amministrazione; in caso di ripristino, i soci della Consulta eventualmente chiamati a farne parte avrebbero prestato la propria opera a titolo completamente gratuito.
Considerato poi che le opere pubbliche, alcune fortemente criticate, incidono sull’assetto del nostro territorio, per esse vengono spesi soldi di noi cittadini ed infine, almeno quelle soggette a gara, vedono esecutrici soprattutto imprese esterne, ci sarebbe piaciuto condurre una indagine sulla loro necessità, sui criteri di esecuzione e sui costi, con il fine di poter individuare le eventuali criticità e proporre quelle soluzioni che a nostro parere le farebbero considerare un utile arricchimento in primis per la città.
L’ultima questione riguarda i piani urbanistici che interessano il nostro territorio. Crediamo che pochi siano in grado oggi di ricostruire la genesi, i vari passaggi burocratici e la situazione attuale del PUC. Oltre alle scelte di sviluppo su cui ognuno ha il suo pensiero, e sulle quali quando verrà presentata una ipotesi credibile anche noi ci esprimeremo, interessa anche fornire ai cittadini una valutazione sulle possibilità e sui tempi di approvazione, considerato che molti vi ripongono speranze di progresso e possibilità di investimento.
Per questo, per alcune opere pubbliche e per il PUC, sarebbe stato necessario esaminare la documentazione, peraltro pubblica, in possesso dell’Amministrazione Comunale. Purtroppo non si è ritenuto opportuno soddisfare le nostre richieste per cui allo stato il nostro contributo alla soluzione delle problematiche evidenziate è nei fatti impedito. Naturalmente organizzeremo convegni pubblici su queste tematiche perché comunque sentiamo l’esigenza di portare a conoscenza dei concittadini, oltre che dei nostri clienti e delle persone con cui abbiamo a che fare, con le quali stiamo già provvedendo, il nostro punto di vista e di fornire loro una serena riflessione.
Al Consiglio Comunale chiediamo di amministrare, di riappropriarsi cioè del suo ruolo propositivo e di garante dei cittadini senza demandare poteri, incombenze e responsabilità non dovuti, agli uffici amministrativi dipendenti, per impedire che la conclusione della nostra storia sia una città morta ma "con le carte a posto".
Noi siamo pronti a sostenere la nostra parte, considerato che per il nostro ruolo sociale e la nostra attività professionale ci mettiamo in discussione tutti i giorni.
Il Presidente
ing. Luigi GELSOMINO