“E ora lo sposo può baciare la sposa”…ma con una mascherina. I matrimoni possono essere nuovamente celebrati, anche se sono tanti i ricevimenti in calendario nei prossimi mesi, che i futuri sposi hanno preferito posticipare, rimandandoli all’anno prossimo. La decisione non meraviglia, se si tiene in conto di tutte le precauzioni da prendere durante la cerimonia: non potrà godere del classico lancio del riso fuori dalla chiesa, né delle foto di famiglia, a meno che non si mantengano le giuste distanze. Per chi sogna di sposarsi in chiese piccole e intime, ovviamente si riduce il numero possibile di invitati, così come sarà necessario per tutti l’utilizzo obbligatorio delle mascherine, dalla sposa al celebrante, fino ai testimoni stessi. Infine bisognerà dire addio, almeno per un po’, alla presenza di cori: sarà possibile soltanto avere un organista che possa suonare durante tutta la celebrazione, dalla marcia nuziale fino ai canti dell’offertorio. Per quanto riguarda il rito, bisognerà rinunciare allo scambio del segno della pace, mentre la Comunione potrà essere ricevuta, mantenendo una fila ordinata e distanziata, dopo che il celebrante avrà igienizzato le mani e indossato dei guanti monouso. Per altri invece, non saranno di certo delle mascherine o limitazioni nella cerimonia a rimandare il coronamento del proprio amore. La questione matrimonio rimandato ha anche un risvolto economico: il business dei matrimoni è uno dei più proficui nel nostro Paese, il fatturato complessivo della Wedding Industry si aggira attorno ai 487 milioni di euro e le aziende impegnate nel settore sono circa 50mila.
Sara Finocchi