I musei stanno lì con i loro echi del passato ben organizzati in vetrine sempre più chic, annoiati con i custodi solerti che hanno appreso a conoscerli, perfino a chiamarli per nome. Come vivremmo senza musei? Ormai fanno parte del paesaggio come i cipressi in Toscana, i trulli ad Alberobello, i Tedeschi sull’Adriatico, la Mole a Torino, i politici al parlamento. Il museo a farla breve consiste in una collezione privata o pubblica di oggetti relativi alle diverse branche dell’arte, della scienza, della tecnica. Testimone eloquente della cultura materiale, spirituale, tecnica le acquisisce, le salvaguarda, le comunica, esponendole a scopi di studio, informazione, diporto. Il termine ha valore etimologico di luogo consacrato alle Muse, figlie di Zeus con la vocazione a proteggere arti e scienze. Teano ospita un museo archeologico, un lapidario, allestito anni fa col concorso di amici volontari,e col folgorante intuitivo patrocinio di Mons. Sperandeo nella ieratica cripta di S. Paride, una larva di museo garibaldino. In breve il Museo Diocesano troverà degno compimento con un’altra sezione che ospiterà oggetti di grande valore estetico-documentale Complimenti al Vescovo e ai suoi funzionali Collaboratori.
Esistono nel Mondo anche Musei piuttosto aconvenzionali, da quello dei parassiti a quello degli strumenti di tortura medievali, da quello del fallo a quello dei wc. Il Museo della stregoneria in una regione dell’Inghilterra è dedicato alla magia e alle stregoneria. In Turchia il Museo degli UFO spopola, riscuotendo consensi da stadio. Si parlava di un Museo a Teano sin dal 1929, almeno. Lo si può dedurre da una nota di Matteo della Corte alla relazione sui resti di villa suburbana a Fontana Regina. Lo studioso annunciava non senza una punta di sano compiacimento: “Devesi all’intervento tempestivo ed energico del Ch. Sig. soprintendente, prof. Maiuri, se questa importante quantità di frammenti, salvata da ogni ulteriore dispersione, andrà fra poco a costituire il primo nucleo di una modesta raccolta municipale di Antichità in Teano.“ Non se ne fece niente. Più tardi, negli anni sessanta l’allora ispettore della Soprintendenza alle Antichità Johannowsky, si produsse in una serie di scavi al teatro romano, al tempio di Giunone e agli edifici in località Trinità. La gente pensava speranzosa: “E’ fatta.” Non fu così invece. Se ne riparlò nel 1978, Sindaco il direttore Maglione, che oltretutto non era neppure teanese di nascita. Il che in verità poco conta. Di fresca nomina il dottor Luigi D’Amore, nuovo ispettore archeologo, un amor di persona, premuroso e delicato con chi gli capitava a tiro si incontrò col direttore Maglione, pronubi i soliti teanomani. Maggi, nel suo libro Archeologia e ricordi a pag.38, lo ricorda come una persona mite, di grande bontà. Ed era vero. Il sodalizio funzionò e, senza scendere in superfluità, oggi vantiamo uno splendido Museo, ben curato. Con l’istituzione del Museo archeologico Teano ha scritto un’altra bella pagina della sua millenaria storia. E’ retto attualmente con stile dal dottor Sirano, brillante archeologo con un luminoso futuro. Riporto brandelli di un articolo di Man :"…
Paolo Cercato, architetto inquieto, «scopre» col suo che il complesso monumentale detto Loggione è umiliato da un cinematografo, eccetera. Cercato sa cosa c’è sotto quel disastro sicché concepisce un progetto coraggioso: restituire con acconcio restauro alla vita e alla vista un connubio architettonico invero raro: una imponente basilica gotica del 1300…apre al pubblico un Museo monumentale unico al mondo. Unico per il connubio stilistico, per gli splendidi reperti e per come sono sistemati grazie a un recupero inedito degli spazi archeologici."… È ovvio che nei 22 anni trascorsi fra il progetto e l’opera compiuta, Cercato abbia realizzato case, quartieri, chiese …ma quando poteva correva laggiù, a Teano. dove spicca una sua unghiata post-moderna: un cilindro dentro cui funziona un indispensabile ascensore……” Qualche tempo dopo il vispo architetto passò a miglior vita, lasciando un incolmabile vuoto.
Giulio De Monaco