Erano le parole che il “coro” ripeteva, entrando in scena nei momenti opportuni, nella goliardica tragedia “Ifigonia in c..ulide”, grande classico dell’umorismo che avranno certamente conosciuto, e molti anche recitato, tutti gli studenti universitari di un tempo, quando la goliardia era ferrea legge di svago dopo giornate passate sui libri o nelle aule di Via Mezzocannone, a Napoli. Il coro era rigorosamente composto, come nelle tragedie greche, da “vergini dai candidi manti” e per decenza non ci addentriamo nella descrizione degli esiti del loro passato amatorio, il quale, nonostante tutto, faceva salve almeno le parti anatomiche oggetto della presunta e ricercata “verginità”.
“Noi siamo felici, noi siamo contente
le c…ppe del c…lo porgiam riverenti
al sir di Corinto dal nobile uccello
qual mai non fu visto più duro e più bello”.
Solo i più bacchettoni, che a quei tempi esistevano a iosa, potrebbero negare a questa prosa un senso altamente lirico, e riprovarci. Ma la vita non significa nascondersi dietro una foglia, magari di fico; e allora coraggio, andiamo avanti. E con coraggio esaltiamoci di fronte a comportamenti umani che gli antichi Greci, ma, come si vede, anche i moderni universitari, conoscevano profondamente, perché dell’animo umano conoscevano anche le tante perversità. Esaltiamoci di fronte ad atteggiamenti contemporanei dei nostri concittadini, sulle spalle e nella mente dei quali continuano a passare come leggera brezza, senza produrre alcun risentimento, tutte le discrepanze amministrative del nostro governo locale..
Manca l’acqua sistematicamente? Noi siamo felici, noi siamo contenti …
La strade sono disastrate? Noi siamo felici, noi siamo contenti …
Abbiamo perso anche la dirigenza scolastica dell’Alberghiero? Noi siamo felici, noi siamo contenti …
Dal prossimo anno pagheremo più caro un servizio di raccolta rifiuti da terzo mondo? Noi siamo felici, noi siamo contenti …
Non sappiamo chi, tra un giorno o due, subentrerà al precedente vice-sindaco, subentrato a sua volta solo due giorni prima ad un altro durato anch’egli in carica poco più di tre giorni e succeduto ad un altro ancora ,e così via fino a chiudere il cerchio e ricominciare daccapo? Noi siamo felici, noi siamo contenti ..
Siamo diventati lo zimbello di tutti i paesi circostanti, se non della Campania intera? Noi siamo felici, noi siamo contenti …
Chiunque abbia minimamente a cuore lo sviluppo sociale di una comunità della quale fa parte integrante per nascita, per vita vissuta, per lavoro, per intimo desiderio di miglioramento generale dei singoli e di tutto l’ambiente, per l’ oggi come per il domani, non può allora non chiedersi il perché di questo pedissequo, esecrante ed abulico comportamento dei suoi concittadini. Senza distinzione di classe, di intelligenza, di cultura. E’ ignavia, interesse, dabbenaggine, strafottenza, ignoranza, o solo “sindrome di Stoccolma”? Allora fermiamoci, non andiamo più avanti, ma solo ..indietro! (non fraintendetemi) . Ed uniamoci senza più indugio alcuno al coro della goliardica tragedia ed urliamo con voce stentorea che tutto sovrasti:
“ le ch …pe del c …lo porgiam riverenti
al sir di Corinto dal nobile uccello
qual mai non fu visto più duro e più bello!”.
Quanta contestuale affinità! Viva sempre la sana e spensierata goliardia: aiuta a vivere!
Claudio Gliottone