Di comune accordo con il Direttore di questo giornale, abbiamo deciso di aprire uno spazio dedicato a temi di cogente attualità, trattati secondo categorie di pensiero filosofiche. La filosofia oggi non gode di grande prestigio, tanti la definiscono come quella cosa “con la quale o senza la quale, tutto resta tale e quale”. È un gioco di parole che rende bene l’idea del posto in cui la società moderna relega la filosofia, arrivando ad ostracizzarla in quanto “inutile”. Questo mero relativismo che tenta di toglierla di mezzo, ne è al contempo l’incoronante, perché il prestigio della filosofia viene proprio dal suo non rientrare nelle categorie modali dell’utile, lo stesso Aristotele dice “la filosofia non è una serva”. Abdicare al pensiero critico ci fa essere massa e la massa è acefala, è sottomessa alla dittatura del “si dice”, “si pensa” e di tutto ciò che ci rende inautentici e manipolabili. C’è stato un tempo in cui l’umanità si è persa, fino al punto di produrre l’aberrante realtà di Auschwitz. È un negativo della storia umana che non va rimosso, anzi dovremmo tutti i giorni fare i conti con cosa l’uomo sia riuscito a produrre separando il pensiero critico dalla sua prassi. Non era solo Hitler a far funzionare quella fabbrica di morte, la sua logistica era affidata a grigi padri di famiglia che agivano senza farsi più domande. Un male radicale sostenuto e reso possibile da un male BANALE, così come lo definirà Hannah Arendt, con una locuzione che, per quanto ambigua, è però capace a mostrare come un uomo qualunque possa diventare ingranaggio di una macchina di morte con il solo smettere di pensare, obbedendo ma di fatto anche collaborando a produrre il più grande genocidio dell’umanità. Altro che valore astratto: la filosofia, a voler ben guardare, è il concretissimo, e per la sua ricaduta pratica e perché la cura del pensiero orienta i comportamenti personali, ma anche collettivi e quelli delle istituzioni politiche e sociali. Il filosofo non può limitarsi a parlare dei principi filosofici, ma deve dimostrare, con le sue azioni, ciò che discende da essi, perché conoscere non è soltanto sapere, ma vivere quello che si sa. La filosofia è l’amore per il vero e il vero non lo si può dimostrare con la volontà: tutto ciò che è autoevidente si mostra da sé.
Anna Ferraro
Dio sa di quanto ci sia bisogno di filosofia oggigiorno! La società dell’immagine, dello stereotipo, dell’omologazione, del virtuale, dell’astratto, dell’uno vale uno, “ci fa essere massa e la massa è acefala”, (senza testa). Per questo abbiamo accettato con entusiasmo l’iniziativa di ospitare un’Officina di Filosofia a cura della Dr.ssa Anna Ferraro, riconosciuta cultrice della materia. Tanto anche al fine di aiutarci a non diventare definitivamente “acefali”. Una “Officina”, speriamo, che possa stimolare dibattiti stimolanti ed interessanti per quanti vogliano, attraverso di essa, confrontarsi, dibattere e dare spunti per un “salotto culturale”.
Il Direttore