Spett. le Sig. Sindaco
Spett.le Giunta Comunale
Spett.le Consiglio Comunale
Spett.le Ufficio Tecnico
del Comune di Teano (CE)
loro sedi
protocollo.teano@asmepec.it
p.c.
Redazione de Il Messaggio Teano
Oggetto: atto di indirizzo “politico”
Gent.mi,
mi permetto di inviare alla Vs attenzione, quanto in oggetto, pur non avendone probabilmente titolo. Nel tal caso, vogliate considerarla una richiesta che arriva “dal basso”.
In questo particolare periodo amministrativo, in cui tutti vanno contro tutti e tutto, mi sento in dovere, quale cittadino di Teano, di sottoporre alla vostra attenzione che, in genere, quando si naviga in alto mare, è necessario avere dei riferimenti saldi. Chiari.
Sarebbe opportuno, a parere di chi scrive, individuare o forse meglio rivalutare, quello che dovrebbe essere il simbolo della nostra città. Tutte le città ne hanno uno, e lo difendono senza se e senza ma. Il nostro, rappresenta per quanti vivono lontano, il richiamo alla casa madre. Sto parlando del Campanile dell’Annunziata e, nello specifico, del suo orologio. Uno strumento di misurazione del trascorrere del tempo, da tempo immemore, con le lancette ferme sulle 11.15.
È vero, il tempo a Teano si è fermato da tempo. Molto tempo. Troppo tempo.
Vedere quel simbolo sidicino “immobile”, a me, come credo a tanti altri concittadini vicini e lontani, fa dispiacere. Un dolore, quasi paragonabile ad una pugnalata al cuore.
Sono consapevole delle scarse risorse economiche in cui versano le casse comunali. Posso comprendere le difficoltà amministrative legate ad una burocrazia troppo vetusta e rigida, ma credo che con un piccolo sforzo e magari un tantino di impegno in più, sia possibile reperire le risorse necessarie a ridare giusta dignità a quell’orologio. Al Campanile. Alla città di Teano.
Ignoro le cause del guasto, ed immagino sia tra le vostre priorità la riparazione. Magari tra un litigio e l’altro, mi auguro possiate trovare il tempo e la voglia di mettere nero su bianco un progetto di recupero, in tempi rapidi. Sono i punti fermi, quelli che consentono ad una nave di non perdere mai la rotta e raggiungere il porto sempre e comunque. Anche con condizioni meteo avverse.
È possibile conoscere l’entità del danno? Avete una stima di quanto possa costare la riparazione? Chissà, magari si potrebbe organizzare una raccolta fondi, o meglio, sperare nella donazione di qualche imprenditore locale. Ci avete mai provato?
Augurandomi che possiate prendere in considerazione, quanto prima, quanto richiesto, resto in attesa di ricevere notizie a riguardo.
Cordialmente
Luciano Passariello