Questa mattina, alle ore 1,00, al termine dello sfoglio delle preferenze espresse dai consiglieri comunali per eleggere il nuovo Presidente del Consiglio, a seguito delle dimissioni di Carlo Giorgio, il verdetto ha avuto un solo nome: Sandro Pinelli. Consigliere comunale di maggioranza dal 2003, rieletto alle ultime amministrative, ha dovuto superare un handicap iniziale dovuto al fatto di essere un completo sconosciuto alla gente del centro che ha, per un certo periodo, mostrato anche una certa diffidenza. Col tempo ha mostrato qualità che hanno ribaltato il primo giudizio anche per essersi inserito con merito nei difficili rapporti sociali della nostra città. Con i 14 voti della maggioranza questo giovane ragioniere di Casafredda, di 39 anni, poeta per vocazione, è stato eletto Presidente del Consiglio Comunale. I quattro consiglieri di minoranza, presenti al momento del voto, non hanno partecipato alla votazione.
Il Consiglio Comunale aveva all’ordine del giorno una lunga lista di argomenti molto impegnativi e proposti quasi tutti dai consiglieri di opposizione. Il protrarsi della discussione su alcuni punti, dei quali uno di seconda convocazione, ha reso necessaria l’inversione dei punti all’ordine del giorno in quanto, la nomina del nuovo presidente era prevista al numero nove e rispettare l’ordine non avrebbe avuto gran senso.
Particolarmente commosso Pinelli, già dalle prime battute del consiglio comunale, si aggirava smanioso come un leone in gabbia e difatti appena il tempo di insediarsi, ha subito sfoderato la sciabola richiamando il collega di maggioranza Francesco Palmieri a non fare squillare il telefono durante lo svolgimento del Consiglio. Poche parole ma sufficienti per capire che non sarà un osso facile da spolpare questo giovane capellone, poche parole per far capire, a chi lo ha votato, che non si sente legato a questo o a quello. Ha rivendicato la più ampia autonomia e si è riservato di fissare alcune regole che dovrebbero consentire uno svolgimento dei lavori consiliari nel pieno rispetto delle regole, presupposto essenziale per un civile approccio dialettico tra maggioranza e opposizione.
Non siamo riusciti a registrare una sua dichiarazione, data l’ora tarda, ma abbiamo avuto la sensazione che, alla soddisfazione per la nomina, ha fatto riscontro una velata delusione per avere percepito di rappresentare, per la stessa maggioranza che lo ha eletto, una soluzione di riserva e non una prima scelta, terminologia usata prevalentemente in agricoltura per indicare le preferenze.
Avremo modo nei prossimi giorni di approfondire meglio alcune sue dichiarazioni rese in questa prima giornata da presidente, a chi lo ha contattato per esprimergli le più sincere congratulazioni.
Anche noi vogliamo augurare al nuovo Presidente un proficuo lavoro e possibilmente più visibilità ed informazione sui lavori del Consiglio che si appresta a presiedere.
Menenio