TEANO – Suicidio? Incidente? Sono le ipotesi più accreditare in queste ore. Ma troppi sono gli elementi che non quadrano, che non completano il mosaico di una ricostruzione che resta densa di ombre. Sarebbe troppo facile e anche piuttosto gratuito scomodare paragoni e similitudini con Umberto Eco e il suo “mitico” best seller “Il Nome della rosa”, ma quello che è successo nel convento di Santa Caterina, a Teano, è, comunque, qualcosa che sfugge alla routine di tante morti classificabili come suicidio o, appunto, accidente, ma che appare, almeno per il momento e ai nostri occhi, una morte misteriosissima; quella di suor Eugenia Cipro, il cui corpo è stato ritrovato alle 8,30 dai netturbini del Comune di Teano riverso a terra sotto la finestra del monastero che dà sul Belvedere e sul lavatoio.
Primo punto: nelle unghie della religiosa sono state trovate tracce significativi di calce di muratura. Materiale depositato, forse sul davanzale. Il che significa che l’anziana suora di Visciano di Calvi Risorta, che solo un anno fa aveva festeggiato il 50esimo anniversario della sua ordinazione, ha tentato, disperatamente, di aggrapparsi. Il che non fa pensare, già di per sé, a un suicidio, a meno che l’atto estremo sia stato seguito da un’improbabile ripensamento. Insomma, è molto più probabile che uno di aggrappi disperatamente perché non vuole morire in quel momento e neanche prima di quel momento che si aggrappi perché a 72 anni e dopo 50 anni di tranquilla e serena testimonianza di fede, decide all’improvviso di anticipare la sua fine.
Secondo punto: la finestra da cui suor Eugenia è precipitata non è quella della sua camera da letto. Ma quella di un’area di disimpegno del monastero, attigua alle cucine. Il che vuol dire che la religiosa, stamattina, si è vestita regolarmente e ha cominciato le sue attività. E anche questo, pur non essendo un elemento indiscutibile che porta ad escludere il suicidio, è, comunque, qualcosa, che non lo può far considerare l’unica possibile motivazione di quello che è capitato.
Terzo punto: accanto al corpo di suor Eugenia è stata trovata solo una pantofola. L’altra giaceva sul pavimento del locale nel quale si apre la finestra della morte, a qualche metro da questa. Ora, sembra strano che uno che si voglia buttare si tolga una sola pantofola e l’altra la continui a tenere.
Insomma, per i medici legali che compiranno l’autopsia e per gli inquirenti che si occuperanno dell’indagine, non sarà un caso facilissimo da chiudere.
Nel monastero sono ospitate una decina di suore, tra cui due straniere. Naturalmente, le prime domande, gli investigatori le porranno proprio alle consorelle di questa suora ricca di saggezza e umanità, che mancherà a tutti, sia a Teano che a Calvi Risorta.
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