Si sta consumando un dramma umano e familiare davanti ai nostri occhi e noi li abbiamo chiusi tutti e due. Le istituzioni, quelle che dovrebbero dare sostegno economico, medico e psicologico sono completamente assenti, ognuna dietro le proprie vere o presunte limitazioni di organico e finanziarie.
Parliamo del dramma che sta vivendo la famiglia di Cosimo Boragine. Si Cosimo Boragine, sempre lui con un figlio affetto da una malattia degenerativa, la moglie in una grave fase depressiva e lo stesso Cosimo, conosciuto ex dipendente Ferrarelle oggi uomo disperato e solo.
Non ve la racconteremo di nuovo la storia di questa famiglia, abbiamo riempito pagine e pagine di questo giornale per attirare l’attenzione, non dell’opinione pubblica, quella è abbastanza sensibilizzata sulla vicenda, ma delle istituzioni e per fare nomi e cognomi ci riferiamo al Comune, al Servizio delle Politiche sociali, fino a qualche tempo fa sensibile ascoltatore delle necessità soprattutto del giovane Cristian. Oggi la risposta è che non ci sono risorse e dunque non è più possibile garantire l’assistenza domiciliare, intanto prosegue l’iter difensivo presso il Tribunale di S.Maria C.V. per una condanna penale inflitta al padre Cosimo per aver “insultato l’assistente sociale del Comune di Teano”. Il servizio di Igiene mentale, dove la madre di Cristian si recava per avere assistenza per la grave crisi depressiva in cui è precipitata, è stato trasferito a Marzanello. Almeno tre volte a settimana ha la necessità di consultare lo psichiatra ma solo il marito Cosimo la può accompagnare con la macchina- Intanto in queste ore il figlio Cristian e la sorellina restano soli , accuditi, quando è possibile, da presenze amorevoli che da anni prestano generosamente il proprio aiuto.
Cosimo si licenziò anticipatamente dal lavoro per dedicarsi interamente all’assistenza del figlio che dall’età di sette anni (oggi ne ha quindici) gli fu diagnosticata questa forma di malattia degenerativa che sta ultimamente mostrando maggiore aggressività. Per questo motivo periodicamente il ragazzo viene trasportato presso i vari ospedali per ricevere le cure del caso che, almeno tentano di dare un minimo di sollievo alle sofferenze di un ragazzo che invece dovrebbe stare in giro a sfogare tutta l’energia della giovane età
Oggi l’intera famiglia è stata lasciata sola. E’ di qualche ora fa un appello lacerante al quale noi non abbiamo saputo rispondere se non con questo articolo. Cosa possiamo fare, quali sono i nostri limiti, non conosciamo altro strumento per arrivare non dico al senso di responsabilità delle istituzioni almeno alla loro sensibilità di uomini. Siamo preoccupati che la situazione precipiti perché lo stato di salute di Cristian sta ulteriormente peggiorando ed il giovane da ormai segni di insofferenza alla vita, così pure la madre che a volte è presa da tentazioni autolesionistiche.
Vogliamo lanciare un appello a qualche psicologo o psichiatra che si volesse rendere disponibile a seguire le vicende di questa famiglia. Si metta in contatto con noi della redazione. Non sappiamo come potremo compensare il suo impegno, in qualche modo si farà, d’altronde il teanese non è stato mai sordo ai bisogni umani, alla solidarietà, quella vera.
Per oggi, in segno di solidarietà a Cristian, alla mamma ed al papà, il Messaggio non pubblicherà più nessun altro articolo. Tutti quelli che si collegheranno con noi potranno leggere e riflettere.
Diamo tutta la nostra solidarietà umana ai terremotati dell’Emilia ma, contemporaneamente non ci dimentichiamo dei drammi che ogni giorno vive la nostra gente.
La Redazione