“Se un uomo viene chiamato a fare lo spazzino, dovrebbe spazzare le strade come Michelangelo dipingeva, o come Beethoven componeva, o Shakespeare scriveva poesie. Dovrebbe spazzare le strade così bene che tutti gli ospiti del cielo e della terra si fermerebbero a dire che qui ha vissuto un grande spazzino che faceva bene il suo lavoro.”(Martin Luther King)
Il mondo a quanto pare, seppur lentamente, ha ripreso il suo moto. Un po’ ovunque si sono rianimate, nel rispetto delle norme anticontagio, manifestazioni, sagre, celebrazioni religiose e civili, eventi culturali. A Teano, in estate, l’amministrazione è riuscita a portare in scena i tanto amati “teatri di pietra”. E per non fare torto a nessuno, ricalcando la ormai usuale aplomb teatrale di questa amministrazione, in occasione di ciò che per molti sono impropriamente definiti “festeggiamenti garibaldini”, si è inscenato il solito colpo ad effetto tragicomico: le commemorazioni del 26 ottobre non si possono fare per le restrizioni covid!
Questa la giustificazione trasmessa urbi et “orbi” (questo siamo diventando) alla cittadinanza attraverso stampa per mascherare la propria evidente inefficienza. Il tempo da dedicare alla propria città è un qualcosa di indefinito e sconosciuto. << Io so cosa è il tempo, ma non so spiegarlo>> diceva nelle “Confessioni” S. Agostino. Senza scomodare ulteriormente i Santi però, nel caso specifico, riteniamo che il tempo sia un sinonimo di impegno. Un impegno che in questo caso, come in altre circostanze, da parte dei nostri politici locali non c’è stato affatto. Un paradosso tutto sidicino a quanto sembra, dal momento che nella vicina Vairano, i festeggiamenti dello storico incontro alla presenza di autorità civili e militari hanno avuto la solita trafila. Ma calma… per tutto esiste una spiegazione! Probabilmente qualche malanno di stagione, magari una buona dose di mal di schiena o un’unghia incarnita, avrà bloccato il canuto figurante di Garibaldi che nel frattempo, speriamo di no, sarà diventato anche egli cittadino sidicino benemerito. Ed ancora, il maltempo avrà bloccato un nuovo gemellaggio con Caprera o il Prefetto si sarà messo in testa di proibire, nel solo capoluogo sidicino, qualunque tipo di manifestazione per fare cosa gradita ai nostri vicini o nel frattempo si sarà scoperto che gli amministratori non sono in possesso del green pass. Tutte ipotesi suggestive e campate in aria naturalmente. La verità, per noi spettatori di queste alchimie politiche è che si è deciso come al solito di somministrare, con piglio certosino, la solita e robusta dose di bugie. Le cose se si vogliono, seppure a ranghi ridotti, si possono e si potevano fare in modo diverso in ossequio di un evento visto ed acquisita al patrimonio culturale di questa Città. Non è nostra intenzione fare del Sindaco il capro espiatorio di tutto, ci mancherebbe, ma qualcuno ci dica perlomeno chi è l’assessore, il delegato o il responsabile politico della celebrazione della commemorazione dello storico incontro. Ci piacerebbe saperlo… non per crocifiggerlo così come era in uso quando si facevano le pulci alle “solite” manifestazioni, ma per capire quali siano state le ragioni, e l’impegno, per produrre questo nulla cosmico fedele all’ imprimatur che l’amministrazione sidicina si è voluta dare. E allora, visto che questa Città sembra avere un godimento pazzesco ad essere presa per i fondelli, l’assessore competente, il delegato, Pluto, Paperino o Clarabella – e se non lo faranno loro lo chiediamo per forza di cose al Sindaco (che per una volta non si sentirà “capro” di nulla) – ci dicano: perché in estate si è inaugurato (al chiuso) il centro vaccinale; perché in estate, durante un nuovo picco di contagi, si sono portati in scena i “Teatri di pietra”; perché si sono fatti i vari campetti estivi; perché, appena una settimana fa, si è consentito (al chiuso) la celebrazione di un interessante evento culturale come la presentazione di un libro o, più semplicemente, perché il sabato viene allestita l’usuale fiera settimanale? Sicuramente ci saranno delle ragioni che ignoriamo, tuttavia diventa difficile ipotizzare, anche per i più ottimisti, che pandemia, covid, regole anticontagio, distanziamento sociale, il green pass tutto ciò che ha accompagnato questo triste periodo possa a convenienza andare in vacanza. La foto dell’evento affidata alla stampa racconta ed è specchio fedele della solitudine, istituzionale e popolare, in cui Teano è finita. Di tanto in tanto un po’ di sana e demodé onestà intellettuale non guasterebbe. E così “Se un uomo viene chiamato a fare lo spazzino… giusto per ricordare e fare ammenda!
Carlo Cosma Barra