Le donzellette, i volponi di razza, i giovani supermotivati, le pacche sulle spalle, gli audaci attraversamenti di deserti irti di spine verso impossibili terre promesse io canto, che furon al tempo che passaron orde di cani randagi e guardie pretoriane per le vie sidicine e nei quartieri abitati fecero gravi danni,seguendo le ire e i vetusti furori di Achille distruttore veloce lor re, che si vantò di vendicare la morte del malgoverno contro il rinascimental Guido imperator d’animi nobili.
Dirò di candidati più o meno candidi di cuor, rampanti e ruspanti, cosa sacrilega e insopportabile a dirsi sia in prosa che in versi, che per troppo amor di Gesù bambino divennero furiosi e matti da uomini saggi ch’eran considerati prima. Vi piaccia, generosa gente teanese, l’esaltazione dell’ignobil splendor del secol buio nostro. E non mi si accusi di raccontare poco o male, perchè vi dono tutto quanto posso. Voi sentirete, tra i più degni eroi che mi appresto a nominar con lodi, quel Ruggier che sarà di voi futuro re, a cui privilegiati Magi con ricchi voti s’appressaron: alla sua sinistra, Achille distruttore veloce già suo protettor; al centro, miss Medioevo Rosaneve che, per il troppo specchiarsi, ha bruciato il pane ,ormai divenuto immangiabile,della cultura; alla sua destra, capitan Fracasso, ritornato in fretta e furia dalla circumnavigazione dei suoi sogni renziani per dialogar con i paesan suoi, dopo aver saputo di una sua straordinaria popolar acclamazion che lo incoronò il migliore tra i peggior. L’alto valor e le famose imprese amministrative di questi vi farò udir se mi ascolterete, in modo che i vostri interessi privati cedano, una buona volta, a quelli pubblici. Il musichiere di parole Pinario che era da gran tempo innamorato d’eserciti e per loro arrivò a Teano per lasciar i suoi infiniti insegnamenti alle folle ignoranti e per far pentir amaramente del suo sconsiderato coraggio Carminio, il miracoloso guaritor dell’attual tirannia dei maggior. Nata pochi dì addietro era una gara tra tre baldanzosi moschettieri e alcuni leali rinnovator quantomai opportuni, che si accingon a splancar le loro porte a tutti, ma non di certo agli insidiosi scagnozzi dell’orribil signor e agli illustri e indiscutibilmente impareggiabili "figli/padri/parenti di…". Son dunque loro i cavalier discesi dalle piccole Alpi matesine che si devono amar o odiar, a cui si dovrà conceder o toglier una crocetta che non bisogna assolutamente sbagliar nell’atteso giorno della fine del mondo che questa volta sia veritier. Per ora continuate a non risponder voi, cittadini e saltimbanchi di comunal corte, anche se ormai la campagna elettorale sta per iniziar, mentre da poco lontano ancor la costruzione di una masseria dalla reggia dell’accanito distruttor minaccia.
Quel che seguì questo incubo senza sveglia voglio sia riservato a una nuova pagina di storia che questa mia possa voltar.