Di ritorno sul treno che da Formia mi riporta a Fiorenzuola, dove vivo da oltre vent’anni, non posso non riflettere su questa veloce “rimpatriata” al paese. Sarà che devo ingannare il tempo, sarà che fa parte del mio modo di essere che mi porta -sempre e comunque- ad esternare e condividere riflessioni su cose o fatti che mi hanno “colpito“.
Caro direttore, potrei cominciare da lontano, spaziare in lungo e in largo, con la retorica sempre dietro l’angolo e luoghi comuni a menadito, sicuro però di non annoiare nessuno perché, mi creda, di “carne a cuocere” ce ne è tanta e la puzza è sempre più forte. Quel che sorprende è che in tale contesto stantio e sempre più in degrado non solo i miei compaesani poco o niente si lamentano, ma hanno accettato rassegnati di sottostare anche alla mediocre e ridicola prepotenza di qualche “mezzemaniche” che cieco e ottuso non si rende conto della grande sofferenza e del cronico disservizio di cui è vittima la generalità dei poveri cittadini, ma -come se non bastasse- osa dire ancora : “lei non sa chi sono io“. Un esempio chiaro e saliente di quanto sto dicendo è il cartello esposto di fronte all’ufficio anagrafe della Asl al 1° piano dell’ex ospedale: vi si rammenta ( ai cittadini utenti) l’articolo del codice penale che prevede finanche l’arresto per coloro che offendono il personale medico paramedico ecc. nell’esercizio di tali funzioni in quanto….bla bla bla. Per carità, non legittimo alcuno ad offendere o aggredire altri, in particolare quelli che stanno lavorando al servizio del pubblico nell’interesse della collettività, però la riflessione più immediata e naturale per me è stata: perché abbiamo avuto necessità di mettere un avviso di tal genere? Perché rammentare una cosa così ovvia e di comune senso civico? Inoltre, chi ha voluto quell’avviso non si è posto prima la semplice domanda: cosa succede e perché? Per fortuna, riscontro, ci sono ancora persone come l’impiegata Annarosa che con sensibilità, cortesia e impagabile disponibilità ti offre il servizio richiesto e ti fa ancora sperare che non tutto è perduto. Cordiali saluti e …. Buon viaggio anche a voi tutti
Dario De Galizia