Gentilissimo Direttore,
in merito all’articolo pubblicato su “Il Messaggio” domenica 16 ottobre u. s. dal titolo “Fai del bene e scordatelo, fai del male e pensaci – Risentita lettera del Dr. F. Zarone al nostro Editore”, desidero fare qualche precisazione. Innanzitutto va osservato come quella che Lei definisce “lettera” tale non è, in quanto si tratta di un sms privato da me inviato tramite utenza telefonica mobile all’utenza cellulare dell’editore la sera del 12 ottobre 2022 alle ore 20,49. Ma, nonostante la natura privata della comunicazione, non ho difficoltà alcuna a dare conto dei motivi per i quali ho ritenuto (e non in maniera risentita) di dover far presente all’editore de Il Messaggio che, a distanza di ormai due giorni dall’invio tramite e-mail spedita alle ore 10,24 del 10 ottobre 2022 di una richiesta di pubblicazione di una nota di “precisazione” (e non di una richiesta di rettifica, come nel caso dell’articolo pubblicato il 09 settembre 2022), la stessa non era stata ancora pubblicata. Ciò perché consultando la pagina facebook de Il Messaggio non avevo avuto modo di vederla pubblicata. Non che pretendessi che venisse pubblicata ad horas, ma mi sembrava strano che non si pubblicasse in tempi celeri un intervento, peraltro sollecitato nello stesso articolo pubblicato il 09 ottobre 2022 cui si dava riscontro e nel quale si legge: “…ospiteremo volentieri interventi volti a dissipare ogni dubbio sulle azioni proprie che attengono ad una Opposizione coriacea …”. Va anche detto che il messaggio (e non lettera) cui Lei fa riferimento delle ore 20,49 delle ore 20,49 del 12 ottobre 2022 era stato preceduto il giorno prima (11 ottobre 2022) da un messaggio da me inviato sulla Sua utenza telefonica alle ore 14,13 con il quale Le facevo presente (non vedendolo pubblicata) che avevo inviato tramite e-mail all’indirizzo di posta elettronica della redazione l’intervento che nel suddetto articolo pur si diceva che sarebbe stato “volentieri” ospitato e Lei cortesemente mi diede conferma del fatto che l’e-mail fosse stata ricevuta e che la pubblicazione dell’intervento era “già programmata”. Ora mi perdonerà se non avevo letto in calce all’articolo “L’Ultimo saluto ad Alessio” pubblicato il 10 ottobre 2022 alle ore 17,00 era annunciata la lodevole iniziativa di sospendere “in segno di rispetto” le pubblicazioni “fino a domani sera”, ma magari se rispondendo al mio messaggio avesse aggiunto anche questo inciso, non avrei tratto la deduzione che l’intervento sollecitato non venisse pubblicato tanto “volentieri”, come invece preannunciato. Fatto sta che il mio messaggio (e non lettera) all’editore cui Le fa riferimento è delle ore 20,49 del successivo 12 ottobre 2022, un giorno dopo praticamente la sospensione di cui sopra! Orbene, comprendo e condivido il “rispetto cronologico degli interventi”, ma converrà anche con me che i tempi dei mezzi di comunicazione odierni sono frenetici ed impongono celerità ed il trascorre di un eccessivo lasso di tempo tra la pubblicazione di un articolo rispetto al quale s’intende fare una precisazione e la pubblicazione della precisazione in merito fa apparire chi viene invitato ad intervenire silente. Va, poi, chiarito un’altra “anomalia” (per così dire) che ha originato equivoci. Non sono esperto dei social, ma il caso ha voluto che fossi andato a verificare se la precisazione di cui innanzi venisse pubblicata consultando la pagina facebook (e non quella on-line) de Il Messaggio (generalmente più letta, come accade anche per le altre testate giornalistiche on-line), ove la precisazione in oggetto (a differenza di tutti gli altri interventi od articoli almeno degli ultimi giorni) non risultava e non risulta pubblicata. Anche in questo caso mi si sarebbe potuto rispondere che per una scelta editoriale o per qualsivoglia altro motivo (che non sta a me sindacare), la precisazione in oggetto veniva pubblicata solo sull’edizione on-line. Nessuno ha messo in dubbio la Sua etica professionale e nessuno ha chiesto e tanto meno ottenuto corsie preferenziali. Per quanto riguarda, infine, la scelta di non abbandonare l’aula siamo di fronte ad una divergenza di vedute politiche rispetto alla quale nell’intervento cortesemente pubblicato sull’edizione on-line ho spiegato le nostre ragioni che Ella ovviamente è libero di non condividere. Su questo tema, del resto, Il Messaggio aveva ospitato giorno 11 ottobre 2022 un altro intervento (evidentemente programmato prima) di un cittadino (un caro amico con il quale poi mi sono personalmente e positivamente confrontato in merito) dal titolo “Consiglio Comunale imbarazzante” e dal sottotitolo “Delirio della Maggioranza e Minoranza allo sbando” in cui si ritornava sull’argomento chiedendosi “se i consiglieri di opposizione non avrebbero fatto meglio ad abbandonare da subito l’aula” e nel contempo venivano rivolti “i più sinceri auspici per il futuro” alla consigliera comunale che, uscendo dal nostro gruppo consiliare, ne era andato a formare quella sera uno nuovo (e che come noi non ha abbondonato l’aula allorquando non ha visto accogliere le sue pregiudiziali) “perché ha dimostrato di essere coerente e non al <servizio> di chicchessia”. Orbene, caro Direttore, potrà anche non essere condivisibile la nostra decisione di restare in aula dopo aver posto in maniera netta e regolarmente precisa la questione pregiudiziale ed essercela vista respingere, anche se poi (a differenza di altri), l’abbandonammo allorquando vedemmo che al Consigliere Marco ZARONE veniva impedito di svolgere serenamente il proprio intervento, ma quel che è certo è che noi del gruppo consiliare SiAmo Teano non siamo al servizio di chicchessia …… e forse questo è il problema! Scusandomi per aver tediato la redazione per quest’ultima volta, con immutata stima cordialmente La saluto.
Il Capogruppo del gruppo consiliare di minoranza “SiAmo Teano”
(Fabrizio ZARONE)