Scrittore, vai in miniera
di Marco Belpoliti
Una volta c’erano gli Émile Zola, ma anche i Vasco Pratolini e i Primo Levi, Oggi quasi nessuno scrive più romanzi sulla fatica e i rischi del lavoro manuale. Ecco perché va segnalato il bel libro di Cristiano Cavina sulle cave di gesso in Romagna
I romanzi dedicati ai lavori tradizionali sono diventati rari, figuriamoci quelli sul lavoro in miniera; in realtà, il luogo dove è ambientato "Scavare una buca", (Marcos y Marcos, pp. 205, euro 14,50), ultimo romanzo di Cristiano Cavina, non è esattamente una miniera, bensì una cava di gesso con tunnel e gallerie. La voce narrante, padre di tre figli e con moglie bracciante, è lì in galleria da una vita; c’è entrato ventenne e ancora si ricopre tutto di polvere bianca.
Come in tutti i libri di Cavina, di professione pizzaiolo, anche in questo la trama è sottile e leggera, quasi inesistente; eppure si segue il racconto in attesa dello svelamento finale, che poi c’è, per quanto annunciato. Il libro sta su grazie alla prosa dell’autore che si snoda come un serpente che avvolge il lettore. C’è nel tono del narratore una forma di disillusione allegra, un passo grave e a un tempo leggero. Forse è proprio la materia del romanzo, il modo con cui Cavina la presenta, attraverso questa sorta di suo alter-ego, a rendere tutto così sapienziale e insieme malinconico.
A tratti "Scavare una buca" può ricordare il Primo Levi della "Chiave a stella", per l’attenzione al lavoro, alla sua dignità, tuttavia c’è sempre un che di provinciale, in senso positivo, di forte e anche di molto italiano – romagnolo si dovrebbe dire – che rende unico il modo di raccontare di questo narratore giunto alla sua quinta prova con passo sicuro. Il lavoro manuale oggi è qualcosa di svilito; Cavina ne sa invece recuperare la piccola epica quotidiana intorno a quella che è una comunità di persone, gli operai della miniera-cava di gesso, materiale con cui si fabbricano le pareti interne delle case. Anche qui, come nella realtà di ogni giorno, c’è un incidente, anzi un doppio incidente, intorno a cui ruota la storia che ha l’andamento di una tragedia greca. Anzi, romagnola.
[l’espresso.it]