Nei giorni scorsi, un gruppo di cacciatori durante una battuta di caccia, ha rinvenuto lungo il fiume Savone, ai piedi del monte di Montanaro, a pochi passi dal “ruttone” (grottone), una discarica abusiva di cemento, tutto frantumato in pezzi, che dalla scarpata arriva fino al letto del piccolo ruscello. Il sito si trova proprio al confine tra il territorio teanese e quello del comune di Francolise, di cui Montanaro è una piccola e caratteristica frazione. A pochi passi dal cumulo di blocchi di cemento rinvenuti infatti, esiste anche un piccolo ponte particolarmente usato dagli abitanti dei due comuni, nel periodo post-guerra, per il trasporto degli animali e per i rapporti commerciale esistenti tra i contadini.
Questo ennesimo scempio alla natura avviene in un paesaggio particolarmente suggestivo e ricco di vegetazione. La stessa natura che a poco a poco provvederà a nascondere sotto la vegetazione particolarmente rigogliosa in tutta la zona, quello che l’uomo ha provocato per evitare di consegnare in discarica i rifiuti di cemento, risparmiando soldi, oppure semplicemente per inciviltà e ignoranza. Ciò che questi signori, secondo loro furbi e geniali, non hanno capito e forse non capiranno mai sono i gravissimi danni che il loro comportamento arreca all’habitat naturale di tutta la zona, danni che modificheranno irrimediabilmente il paesaggio naturalistico della zona, un danno per oggi ma soprattutto per domani.
I rifiuti di questo tipo, (classificati «speciali») dovrebbero essere smaltiti da soggetti autorizzati e secondo procedure regolamentate, invece qualcuno, pensando forse di risparmiare i costi dello smaltimento, ha sversato illecitamente nel fiume Savone.
Qualcuno sa ma gira la faccia dall’altra parte, qualcun altro invece ne parla a bassa voce con il vicino per non essere ascoltato dagli altri e di questo ne traggono vantaggio solo i responsabili di questo grave atto di inciviltà. Partiranno indagini sull’accaduto perché il Savone è da un po’ di tempo un osservato speciale per l’elevato grado di inquinamento registrato soprattutto nell’ultimo tratto e speriamo si arrivi presto alla individuazione di quanti mostrano di non avere a cuore, non solo la natura, ma anche la salute delle persone.
Servizio di Redazione