Non ho nessuna intenzione di fare un discorso "scientifico" sull’argomento "Incontro" e perché ormai siamo in clima di pia, spensierata insensatezza globale, e perché molto è stato già scritto. Con tutte le mende suggerisco a chi vuole saperne di più i libri del Prof. Boragine che si dannò l’anima per un lavoro organico e chiarificatore che non chiarì definitivamente il pasticcio e del prof. Spaziano, più agile, piacevole, in alcuni passi perfino brillante. Chissà che un lettore tenace e imparziale non ne cavi qualcosa. Speranza contro ogni speranza.
Il "Nazionale" del giorno successivo all’Incontro che fu e sta ridiventando un guazzabuglio e un tormentone è secco e lapidario. Pubblicò un dispaccio di Milbitz a Turr, secondo lo stile asciutto dei militari che indicano il punto logistico. I Due si incontrarono nei pressi di Montecroce, alias la cima del gruppo vulcanico di Roccamonfina. Poi, e questo lo dicono in dettaglio altre fonti, si diressero a Teano che in effetti era il luogo ideale per un abbocco, per l’importanza incontestabile, con buona pace di Anita e Costanza, di una illustre e antica città, già crocevia di etnie, bella, ricca, immensa e rinomata. Questo ai bei tempi dei Romani, ma che bene o male continuava a vivere di rendita. Ora ci si mettono anche l’Anita minore (direbbero i Romani), infelicemente non quella Ekberg e il dottor Abatantuono a …non mi viene il termine preciso.
Su questa vicenda che è diventata motivo di spunti umoristici si può solo celiare. Inutile appellarsi al buon senso e alla carità di Patria. In occasione della prossima mostra canina organizzata per bene e con competenza dal Presidente Giarrusso si potrebbero fare incontrare in Piazza Umberto (per l’appunto) un alano fulvo e uno schnauzer gigante che ha i baffoni alla V.E.II e piantarla una buona volta di seminare il cielo di nuvole barocche. E poi, per concludere una sfrenata sarabanda finale di danza latino-americana che simulerebbe allegramente le piroette di notizie, contronotizie, smentite, avalli eccetera, eccetera. Dottò questa storia inestricabile, sta diventando un meraviglioso nonsense. Convinciamocene una volta per tutte. Dove c’è chi non ha nessuna intenzione di perdere la testa e il buon umore dietro fantasmagoriche corbellerie e fumisterie di qualità. Concludo con una pillola di saggezza dell’Etruscologo di alto profilo professionale Jacques Heurgon, che spero possa servire :"Una fitta nebbia di teorie e di tesi finisce con l’offuscare i contorni degli oggetti"
Giulio De Monaco