In giro per la città, per scoprire cosa e come si sta organizzando per ospitare questo 150° anniversario dello Storico Incontro. C’è indubbiamente molto fermento soprattutto da qualche giorno da quando cioè sono cominciate le prime rappresentazioni più o meno collegate con lo storico evento. In una di queste tappe ci siamo imbattuti in un’opera stilizzata posta all’interno del cortile del Municipio, proprio davanti all’ingresso del Museo Garibaldino.
Quest’opera, riconoscibile nella foto allegata, fu commissionata attraverso una gara pubblica al maestro Peppe Ferraro di Marcianise che presentò il bozzetto più interessante. Era il 2005, in coincidenza appunto con l’inaugurazione del Museo Garibaldino.
L’artista aveva voluto creare una struttura che rappresentasse un ideale congiunzione tra passato e futuro e così creò un’opera che rappresentava un portale con all’interno una testa di cavallo. La parete sinistra del portale era in acciaio brunito mentre la soglia superiore e la parete di destra erano in ferro grezzo. Il proposito dell’artista era che la parte in ferro, esposta alle intemperie, con il passare del tempo fosse ricoperta di ruggine per dare appunto maggiore contrasto tra il vecchio (passato) ed il nuovo (futuro). E così è stato fino a qualche giorno fa. Fino a quando cioè, la ditta incaricata di fare un po’ di manutenzione al cortile per renderlo più fruibile, notando queste pareti arrugginite ha pensato bene di passarci una mano di vernice antiruggine di colore grigio topo, praticamente come l’altra parete. E visto che si trovava a trattare con la vernice, ha pensato bene di pitturare di bianco! la griglia di smaltimento delle acque piovane.
E’ facile immaginare la reazione del responsabile tecnico comunale quando ha dovuto constatare l’intervento, poco artistico, della ditta di manutenzione che ancora oggi non si spiega qual’è la contestazione che gli viene mossa perchè continua a chiedersi:" Ho visto tutta quella ruggine ed ho pensato bene di passarci una mano di vernice" e sottovoce :" Vaffà bene!"
A.G.